«È stato quasi un miracolo». Così limprenditore televisivo Francesco Di Stefano commenta la conclusione, dopo quasi undici anni e circa 100 ricorsi, del caso Europa 7, la tv che aveva ricevuto la concessione per trasmettere ma che non aveva mai ottenuto le frequenze per farlo. E il progetto di andare in onda, ritenuto da molti una chimera, diventa concreto da giugno. Parola di Di Stefano, fondatore dellemittente, che ieri, insieme al viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, ha illustrato laccordo che prevede lassegnazione alla sua tv oltre che del canale 8 in Vhf, già attribuito ad Europa 7 nel 2008, anche di altri canali aggiuntivi, o meglio «integrativi», che si renderanno disponibili man mano che la digitalizzazione del segnale televisivo sarà una realtà nelle diverse aree del Paese. «Non è stato facile arrivare a una copertura tecnica adeguata - ha spiegato Romani - ma ci siamo riusciti. La soluzione del caso Centro Europa 7 si inserisce nella conclusione della procedura di infrazione aperta dallEuropa nei confronti dellItalia».
Soddisfatto Di Stefano che ha dato atto a Romani di essersi fatto carico del problema: «Lo ritengo quasi un miracolo anche perché tutti pensavano che volessimo prendere i soldi mentre noi abbiamo sempre voluto solo fare la tv».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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