Trecento detenuti delle carceri milanesi allopera per Expo. È lobiettivo di Comune e provveditorato regionale del Dap (il dipartimento dellAmministrazione penitenziaria). Unopportunità per utilizzare sempre di più il lavoro - dentro e soprattutto fuori dal carcere - come strumento di recupero e reinserimento sociale delle persone detenute. La partecipazione dei carcerati alle squadre che spalavano Milano dalla neve nei primi giorni dellanno è stata «una esperienza rivoluzionaria» - ha sottolineato il provveditore regionale Luigi Pagano - «con la magistratura di sorveglianza in poche ore abbiamo messo a disposizione il lavoro di venti-trenta persone, quando normalmente sarebbero stati necessari 3-4 mesi». Per ripetere quella esperienza, Comune e Dap hanno sottoscritto un accordo firmato ieri da Pagano con gli assessori Mariolina Moioli - responsabile per le Politiche sociali - e Giovanni Terzi, neo delegato al Lavoro. Lobiettivo dellaccordo è di offrire a 200-300 detenuti un impiego nelle varie mansioni per la preparazione dellesposizione universale. E non si tratterà solo di cantieri e di edilizia, ma anche di servizi ad alta competenza professionale. «È giusto - ha spiegato lassessore Moioli - che una parte possa essere riservata a quei detenuti che vogliono avviare un percorso di reinserimento».
Il Comune vuole proporre un modello, e il vero obiettivo è che le imprese lo seguano. Un altro progetto prevede limpiego di detenuti nelle attività di Amsa per il riciclo di rifiuti tecnologici, o ancora per le operazioni burocratiche legate alle multe della polizia municipale.Accordo Al lavoro per Expo anche trecento detenuti
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.