Accusati di «phishing» due stranieri a giudizio

La Procura di Milano ha chiesto il giudizio con rito immediato per un russo e un lettone, arrestati in relazione all’inchiesta sul «phishing», ossia il reato informatico attraverso cui ignoti truffatori localizzati dagli inquirenti nei Paesi dell’est europeo, spacciandosi per banche nelle migliaia di e-mail spedite a caso ad altrettanti utenti, chiedono password e dati identificativi per disporre bonifici on-line.
La richiesta di giudizio con rito immediato riguarda due cittadini dell’est europeo, che sono stati ritenuti dagli inquirenti il terminale in Italia dell’organizzazione.
I due stranieri sono stati arrestati lo scorso 2 gennaio mentre tentavano di ritirare tremila euro dal conto che avevano aperto pochi giorni prima presso Bancoposta.

Secondo gli inquirenti, infatti, erano stati mandati a Milano dall’organizzazione il 9 dicembre scorso con il compito di aprire diversi conti correnti bancari per ritirare i soldi girati attraverso i bonifici on-line frodati e per portarli fisicamente all'estero.

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