Accusato di 13 delitti: scarcerato

È accusato di 13 omicidi, ma ieri ha lasciato il carcere di Foggia. Il motivo: decorrenza dei termini di custodia cautelare. Lui, Gennaro Giovanditto, considerato uno dei killer più pericolosi della faida del Gargano, è uscito in mattinata: all’esterno lo attendevano i familiari, che lo hanno accompagnato a San Nicandro Garganico, dove ha l’obbligo di dimora. La notizia ha innescato grande preoccupazione in paese, dove risiedono diversi familiari delle vittime. La senatrice del Pd, Colomba Mongiello, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per chiedere quali provvedimenti intenda assumere «nei confronti degli imputati scarcerati a tutela delle comunità offese dalle attività dei clan mafiosi».
Giovanditto fu arrestato, con altri malavitosi, nel giugno del 2004 ma il processo si è però arenato a causa delle lungaggini provocate dalle difficoltà nella trascrizione di migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, tutte conversazioni in dialetto stretto. Nei giorni scorsi sono stati scarcerati altri tre imputati tra i quali il boss Armando Libergolis. Ma non è tutto, perché entro la fine di luglio dovrebbero tornare in libertà per decorrenza dei termini diversi personaggi delle cosche coinvolti nella stessa inchiesta.


La faida ha lasciato una lunga scia di sangue in provincia di Foggia: 35 omicidi, il primo compiuto nel 1973. L’epicentro di questo terremoto criminale è a Monte Sant’Angelo, dove da decenni si contrappongono i gruppi Libergolis e Alfieri-Primosa.

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