Limmagine dellAcea sta subendo gravi danni per le scelte dellattuale governance. Ricordate la caduta delleurodeputato Jas Gawronsky in un tombino o il cagnolino fulminato da una scarica elettrica o le più recenti vicende dei black-out estivi al centro storico, a Trastevere, a Vigna Clara e linterruttore esploso nella cabina elettrica al Tuscolano che colpì un operaio oppure il negativo giudizio dellAgenzia comunale sui servizi pubblici al Call Center Acea (i numeri verdi) e la bocciatura dallAutorità nazionale dellenergia sulla continuità del «servizio elettrico», con lattribuzione del penultimo posto in classifica a Roma. Infine, come trascurare le vistose carenze dellilluminazione stradale e le bollette «impazzite»? Oggi saggiunge unaltra notizia catastrofica che arriva da Napoli: «il Comune partenopeo ha rescisso il contratto con lAcea per la gestione dellilluminazione pubblica». Si tratta dellamara conclusione di una triste vicenda che è partita lantivigilia del Natale 2006 quando un palo della luce uccise una giovane mamma che passava in motorino sul lungomare di Napoli. Le conseguenze: lintervento dellautorità giudiziaria e lincriminazione dei responsabili del Servizio, sia comunali che del gestore. Manco a farlo apposta, si tratta di personale della romana Acea che si occupa del servizio dal 2004. È da qui che si scoprono infinite manchevolezze a cui sè aggiunta, a luglio scorso, la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato lassegnazione dellappalto. La gestione del servizio di I.P. di Napoli fu abbandonata dallEnel nel 2003. Così il Comune di Napoli nel 2003-2004 procedette con una gara dappalto «per la manutenzione e la gestione del servizio I.P.» dei circa 57mila lampioni della città e della rete dedicata alla sua alimentazione. Lappalto se lo aggiudicò Acea spa in Ati (associazione temporanea d'impresa) con la Graded srl. Nel 2006, a luglio, venne aggiudicato ad Acea spa un «nuovo appalto», questa volta in ATI (associazione temporanea d'imprese) con Graded e la società Emilio Alfano. A Napoli ci voleva ben altra gara. Un appalto europeo appetibile a delle grandi imprese, pronte ad investire per garantire un sistema dilluminazione moderno ed efficiente.
Allora perché s'è proceduto con l'affidamento per la sola manutenzione? Lunica spiegazione plausibile risiede nella consuetudine dei Comuni ad attivare «corsie preferenziali» per le imprese controllate dagli enti locali. Laugurio è che le Autorità competenti recidano lintreccio perverso per favorire la competitività virtuosa che si genera solo escludendo il potere politico locale dagli affari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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