Secondo la leggenda indiana, i sogni cattivi rimangono intrappolati nella sua trama e i bambini possono dormire sereni. Semplice perché fatto di corda e piume, magico perché riesce a volare e catturare il mistero nel vento. E il Dreamcatcher, l'«Acchiappasogni», che dà il titolo allattesissimo spettacolo della compagnia Diavolo Dance Theater al Teatro degli Arcimboldi. Diretti dal poliedrico Jacques Heim, già coreografo per il Cinque du Soleil, i nove membri della compagnia (cinque uomini e quattro donne) porteranno in scena acrobazie e virtuosismi audaci, mescolando street dance e danza contemporanea. Lo spettacolo è previsto per oggi e domani e chiude la fortunata rassegna «Primavera 2008: grande danza al Teatro degli Arcimboldi», che ha visto susseguirsi sul palco alcune fra le più famose compagnie del panorama contemporaneo. Così per loccasione il Dreamcatcher si trasformerà in un enorme disco rotante in acciaio e alluminio, che posto al centro della scena permetterà ai ballerini di volare e realizzare salti e giravolte spettacolari. Sul suo lavoro Jacques Heim ha detto: «E un mix di atletismo e acrobazia, physical dance e movimenti quotidiani. E diretto ad un pubblico moderno, che ama nuove forme di movimento e lascia piena libertà di usare la propria immaginazione e creare la propria storia». Forme, dunque, che arrivano dalla «danza di strada» parigina, da cui lo stesso Heim proviene, ma anche dalla physical dance di Elizabeth Streb e dei Pilobus, dal cinema di Hollywood, dalla spettacolarità del circo e addirittura si ispirano alla pittura surrealista di René Magritte.
La compagnia è stata fondata a Los Angeles nel 1992 e già da allora definisce il proprio stile: lestetica coreografica contemporanea si fonde con larte acrobatica; materiali di scena come ruote, scale e porte diventano elementi essenziali, prolungamenti, artificiali e paradossalmente naturali, di gambe e braccia, di piedi e mani che collaborano per lobiettivo comune: la danza.
Anche se «Diavolo» fa pensare a Lucifero, il nome della compagnia può rimandare al francesismo diablerie, la diavoleria, intesa come invenzione, genialità e complessità. Oppure la parola, se scissa, può rivelare una lettura illuminante: formata da dia che in spagnolo significa «giorno» e volo, di origine latina, può divenire il «giorno del volo». Così questa compagnia, davvero volante come è nella sua essenza originale, raccoglierà tutti i sogni e li trasformerà attraverso la lotta, la disperazione, la speranza. Collaborando a stretto contatto, luno con laltro, i ballerini, attori-ginnasti, racconteranno una storia comune, esprimeranno la difficoltà del Dreamcatcher di far riscoprire la fede ad un angelo in continua lotta con il male.
Dreamcatcher
Teatro Arcimboldi
Oggi e domani
Info: 02-641142212-14
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.