Le ultime case popolari costruite a Milano sono quelle di Gratosoglio. Anni 70. Palazzi dalle linee rigide, spazi distribuiti quasi con il righello, razionalismo allo stato puro. «Oggi per fortuna le cose sono cambiate. I progetti di Abitare a Milano hanno unaltra faccia». Il commento è autorevole, la valutazione di un architetto che ha passato in rassegna gli oltre 200 disegni presentati per gli otto nuovi quartieri popolari. Parla Angelo Bugatti, vicepresidente della commissione edilizia di Palazzo Marino e professore ordinario di Composizione architettonica urbana alluniversità di Pavia.
Come è cambiato in trentanni il concetto di edilizia popolare?
«Sono cambiati i canoni per la costruzione di tutte le case. Una volta per le case popolari limpostazione era molto rigida. Una scala, due alloggi per piano, 10-12 piani. Oggi i progettisti hanno un rapporto diverso con lambiente. Le case si sviluppano decisamente verso lalto oppure restano di dimensioni contenute. In un caso si privilegia lo sguardo sul paesaggio, nellaltro lessere a contatto con il verde».
Quali sono le altre novità riscontrabili?
«È differente il modo di distribuire gli spazi. I nuovi architetti prediligono un uso maggiore, e in maniera varia, di balconi e terrazzi di copertura. E anche dal punto di vista dei materiali assistiamo ad alcune modifiche. I tetti, per esempio, sono molto più sofisticati, mentre per il rivestimento osserviamo soluzioni tradizionali, anche per problemi di costo legati alla tipologia delledilizia popolare».
Dopo aver visionato tutti i 200 progetti del concorso, che giudizio ne dà?
«Nel complesso la produzione progettuale mi sembra sufficientemente buona. Purtroppo la volontà di innovazione non si può esprimere al meglio».
Perché?
«A causa della normativa statale e per i vincoli dei regolamenti. In tema di insediamenti abitativi la legislazione è ferma a 40-50 anni fa. Questa è la barriera che, se valicata, aprirebbe realmente a forme nuove, soprattutto in aree periferiche da rilanciare».
Quali sono i vincoli più stringenti?
«Quello sulle dimensioni delle stanze, che devono essere di 14 metri quadrati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.