Addio a Giliberti, 30 anni da leader nella pubblicità

da Milano

È morto a Milano Eduardo Giliberti, uno degli uomini che hanno fatto la storia della pubblicità in Italia. Nato a Napoli nel 1948, dopo la laurea in Economia e commercio all’Università Bocconi, inizia il «cursus honorum» nelle società nazionali e multinazionali, tra cui la Plasmon, come direttore del marketing, che proprio in quegli anni sta diventando un settore chiave.
Ed è proprio dalla «porta» del marketing che Giliberti entra nel gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, iniziando un’ascesa che lo porta, men che quarantenne, nel 1982, al vertice di Rcs Pubblicità. Non sono tempi facili per il neo amministratore delegato: lo scandalo del dissesto del Banco Ambrosiano e della P2 ha squassato profondamente la Rcs, e il risanamento richiede tempo ed energie. Dalla carta stampata alla tv: gli anni successivi vedono Giliberti al vertice della Sipra - la concessionaria di pubblicità della Rai - per poi tornare all’editoria, come amministratore delegato del gruppo Rusconi e della Rusconi Pubblicità. Un’esperienza breve, che si conclude nel 1997, quando Giliberti assume la carica di amministratore delegato di Mondadori Pubblicità, e dal 2000 anche quella di presidente, per restarvi fino allo scorso novembre.

In un mondo non facile come quello della pubblicità, Giliberti era rispettato da tutti come un manager capace, dotato di una forte personalità nel modo di gestire gli affari. Fuori dal lavoro, la sua passione era il mare, a bordo della barca a motore che teneva a Lavagna. Lascia due figli, avuti dal primo matrimonio. \

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