Addio a Michael Madsen, divo di "Kill Bill" e "Le Iene"

Era uno degli attori feticcio di Tarantino che lo avrebbe voluto in "Pulp Fiction" per il ruolo che andò a Travolta

Addio a Michael Madsen, divo di "Kill Bill" e "Le Iene"
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Attori come lui Hollywood non ne sforna più. Con quel volto duro, squadrato, la mascella imponente che fa temere sempre il peggio nelle situazioni difficili. È morto in California nella sua casa di Malibù (dove qualche anno fa era finito contro un palo per guida in stato di ebrezza) a 67 anni, forse per un arresto cardiaco, Michael Madsen che, tra le tante e altre cose, è stato uno degli attori feticcio di Quentin Tarantino a partire dal suo primo Le Iene dove, nei panni di Mr. Blonde, tortura un poliziotto sulle note di Stuck in the Middle with You degli Stealers Wheel, fino all'ultimo C'era una volta a Hollywood senza dimenticare i due Kill Bill e The Hateful Eight. In realtà Tarantino lo avrebbe voluto anche per Pulp Fiction per il ruolo di Vincent Vega che alla fine andò a John Travolta.

Ma la filmografia di Madsen, nato a Chicago dove aveva esordito come attore a teatro, è sterminata, parliamo di più di 300 film a partire dall'esordio nel 1983 in Wargames Giochi di guerra. Poi negli anni 90 i celeberrimi Thelma & Louise, Donnie Brasco, Sin City, The Doors e La morte può attendere.

Negli ultimi anni ha lavorato molto anche nel nostro Paese con registi come Stefano Calvagna, Alessio Della Valle, Carlo Fusco, Louis Nero e Francesco Cinquemani tanto da comprare, una decina di anni fa, una casa a Fallo in Abruzzo dove si trovava benissimo. Anche da questo è nata la leggenda, per la verità autoalimentata, "di avere sangue italiano, la mia bisnonna disse a mia nonna di non sapere con certezza chi fosse suo padre. Ed è possibile che fosse italiano", ha detto in un'intervista.

Negli ultimi due anni, come hanno scritto i suoi agenti, "ha svolto un lavoro incredibile con il cinema indipendente, tra cui i film Resurrection Road,

Concessions e Cookbook for Southern Housewives".

L'attore statunitense stava anche iniziando un nuovo capitolo della sua vita con la pubblicazione di un libro di poesie intitolato Tears For My Father: Outlaw Thoughts and Poems.

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