Addio al Museo del fumetto. "Neanche una mini proroga"

Il direttore: "Il Comune ci vieta di restare fino a fine bando. Costi insostenibili per due traslochi in caso di vittoria"

Addio al Museo del fumetto. "Neanche una mini proroga"
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Non sarà una festa. «Wow Spazio Fumetto» invita amici, disegnatori, sceneggiatori e visitatori «che in questi anni ci hanno sostenuto e incoraggiato» domenica dalle 15 alle 20 per «un saluto che speriamo sia un arrivederci». Il museo del fumetto di viale Campania chiude dopo 14 anni. Ha dato «con grandissimo dispiacere» ieri Luigi Bona, direttore e presidente della Fondazione Franco Fossati che ha gestito lo spazio comunale. L'amministrazione non ha voluto concedere nemmeno una proroga fino alla del bando pubblico per la riassegnazione. Il contratto era scaduto ad aprile, il museo che ha sostenuto spese fisse anche durante il Covid è andato in crisi e ha faticato a riprendersi, ha maturato un debito di 180mila euro con il Comune. Nonostante 12mila firme per salvare «Wow» l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi nei mesi scorsi ha riferito che «senza una regolarizzazione non è possibile procedere con il rinnovo». Ieri però la Fondazione ha precisato di aver «grazie all'impegno dell'Avvocatura l'estinzione del debito che ci impediva di fatto di partecipare al nuovo bando». Ma il Comune ha comunicato che lo stabile va comunque lasciato completamente libero entro il 15 giugno. Non è possibile affrontare la spesa onerosa di un trasloco per poi rientrare dopo pochi mesi, una volta (auspicabilmente) vinto il bando. Non si può chiedere alla Fondazione di svuotare tutto lo stabile, mettere il materiale in un magazzino per pochi mesi, salvo poi rientrare come se nulla fosse: le spese sono insostenibili. É del tutto incomprensibile». La Fondazione si è scontrata con un muro. Quindi «prendiamo atto delle decisioni burocratiche e lasciamo libero uno spazio nel quale molto probabilmente non potremo più rientrare per mancanza di fondi, consumati per il trasloco» afferma Bona. Un bando che «si annuncia complicato viste le condizioni dello stabile che si è anche recentemente allagato». E con la chiusura immediata il museo perde l'occasione di aprire due grandi mostre in programma e i campus estivi che avrebbero contribuito anche economicamente al suo futuro. «Siamo completamente scoraggiati. Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette ma così è troppo anche per dei supereroi. Non resta che salutarci con un Sob», come nei fumetti. Bona ringrazia gli «instancabili dipendenti che resteranno senza lavoro». Resta aperto «l'appello a qualsiasi Comune e privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa».

Il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico ricorda che il museo è nato sotto la giunta Moratti e «evidentemente la sinistra non l'ha mai gradito, vuole cacciarlo per metterci altri o non si capisce perchè non conceda neanche una mini proroga un'eccellenza del genere. Guarda caso nessuno ha pensato di sgomberare un collettivo di sinistra come il Tempio del futuro perduto dalla Fabbrica del Vapore. Erano occupanti abusivi e il Comune ha costruito un bando ad hoc per salvarlo».

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