Addio scalone, tutte le novità del welfare

Dal primo gennaio 2008 si andrà in pensione a 58 anni e non più a 60 come prevede la legge Maroni. Delle quattro modifiche chiave firmate dal Parlamento solo due sono state mantenute: l’abolizione dello staff leasing e la cancellazione del job on call (con tanto di deroghe). Indietro tutta invece su contratti a termine e usuranti

Addio scalone, tutte le novità del welfare

Roma - Addio scalone, dal primo gennaio 2008 si andrà in pensione a 58 anni e non più a 60 come prevede la legge Maroni. Il provvedimento sul welfare, che traduce in legge il protocollo del 23 luglio firmato con le parti sociali, con il via libera del Senato è finalmente legge. Lotta alla precarietà e garanzie ulteriori per chi fa lavori usuranti sono le altre novità principali. Il testo che esce dal Parlamento è una via di mezzo tra quello presentato dal governo e quello messo a punto dalla maggioranza. Delle quattro modifiche chiave firmate dal Parlamento, durante i lavori di Montecitorio, solo due sono state mantenute: l’abolizione dello staff leasing e la cancellazione del job on call (con tanto di deroghe). Indietro tutta invece su contratti a termine e usuranti.
Gli "scalini" Nel 2008 si andrà in pensione di anzianità da lavoratori dipendenti a 58 anni di età e 35 di contributi invece dei 60 previsti dalla legge Maroni. Negli anni successivi l’età media aumenterà progressivamente, fino ad arrivare nel 2013 a ’quota 97’ tra età e contributi con età minima a 61 anni. Sempre sull’età pensionabile il governo ha deciso che, entro un anno, emanerà altri decreti che terranno conto delle peculiarità di alcuni settori di attività e, in particolare delle «Forze armate e di polizia ad ordinamento civile e militare».
Coefficienti di trasformazione Il nuovo welfare prevede anche la definizione di nuovi coefficienti (rivisti al ribasso, ma ancora non applicati) che si applicheranno dal 2010 e poi si rivedranno ogni tre anni. Ci sarà una commissione per proporre modifiche che tutelino le pensioni più basse e le carriere discontinue.
Contratti a tempo e precariato Dopo un totale di 36 mesi i contratti a termine potranno essere temporaneamente rinnovati, solo per una volta e solo per un periodo di tempo massimo che nei prossimi mesi decideranno tramite avviso comune sindacati e imprese. Per firmare la proroga il lavoratore dovrà recarsi presso la Direzione provinciale del lavoro competente per territorio con l’assistenza di un rappresentante sindacale. Il tetto di 8 mesi alla proroga inserito nel corso dell’esame della commissione è saltato nella versione finale.
Job on call e staff leasing Stop al job on call, con l’eccezione di una deroga per i settori del turismo e dello spettacolo. Cancellato anche lo staff leasing.
Lavori usuranti Stanziati 2,52 miliardi di euro in 10 anni. Si torna al testo del ddl messo a punto dal governo che fissa a a 80 notti il tetto per definire i lavoratori usuranti.
Straordinari Confermata l’abolizione della contribuzione aggiuntiva sulle ore di lavoro straordinario introdotta dalla Finanziaria 1996. Pensioni basse: quattordicesima I pensionati con più di 64 anni e redditi non superiori a 8.504 euro annui hanno diritto ad un’erogazione supplementare la cui entità è legata agli anni di contributi versati. Le pensioni variabili da tre a cinque volte il minimo (fino a 2.180 euro al mese) vengono indicizzate al 100% rispetto all’inflazione (prima era il 90%).
Previdenza e giovani Più tutele e garanzie sono previste per i lavoratori più giovani, con l’obiettivo di avere trattamenti pensionistici non inferiori al 60% dell’ultima retribuzione.
Contributi e paraordinati Aumenteranno i contributi di un punto l’anno per i prossimi tre anni (ora sono al 23%).


Indennità disoccupati L’indennità di disoccupazione sarà portata al 60% della retribuzione per i primi sei mesi, al 50% dal settimo all’ottavo mese e al 40% per per i mesi successivi (dopo gli otto mesi per gli over 50).

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