da Torino
Didier Deschamps si è dimesso ieri sera da allenatore della Juventus. Lo sostiene Sky, che ha dato la notizia nella sua trasmissione Sportime. Ma allanticipazione mancano per ora conferme ufficiali. Secondo la ricostruzione di Sky, dopo una riunione burrascosa con i vertici dirigenziali bianconeri, lallenatore avrebbe rassegnato le dimissioni, accettate dalla società.
Secondo il corrispondente da Torino dellemittente, le dimissioni sono state accettate per ora in forma verbale. Il tecnico francese dovrebbe comunque concludere la stagione con la Juventus, ed essere dunque in panchina nella gara di oggi contro il Mantova. Lincontro di ieri con Blanc - sempre secondo SkyTg24, che lha annunciato nel notiziario di tarda sera - non ha portato a un accordo su un rinnovo contrattuale, chiesto da Deschamps, lallenatore francese che ha riportato il club bianconero in serie A. Il suo contratto - firmato nel luglio dello scorso anno - sarebbe scaduto il 30 giugno 2008.
«Da quando sono arrivato qui - aveva detto Didì nella giornata di ieri -, la mia speranza è quella di allenare questa squadra in A. Con Blanc (ad della Juventus - ndr) ci siamo visti, è andato tutto bene ed abbiamo parlato un po di tutto, ma non voglio scendere nei dettagli. È stato un confronto informale, come per Buffon, ci rivedremo la prossima settimana e può darsi che il prossimo incontro sia quello decisivo. Abbiamo parlato, il problema è quando non cè dialogo. Come mi sento? Come una persona che ha accettato questo incarico sapendo le difficoltà - continua -. Lestate scorsa ho fatto una scelta affettiva, volevo ridare a questa società quello che mi aveva dato da giocatore. Considerati i problemi, siamo riusciti a vincere sul campo e tornare in Serie A».
Ma evidentemente qualcosa non è andato secondo i desideri dellallenatore bianconero, che sembrava ancora indeciso su quale strada prendere: o restare a Torino, come ha sempre detto di volere, o andarsene, seppure a malincuore. Top secret, naturalmente, il contenuto dellultimo colloquio con Blanc, ma è abbastanza semplice intuirlo. Condizione imprescindibile era il prolungamento di contratto di almeno un anno, con il triplice scopo di programmare meglio il lavoro di ricostruzione, avere più autorità nei confronti della squadra, ottenere un riconoscimento morale, cioè la fiducia in lui come allenatore di serie A, che lo avrebbe reso più forte anche nei confronti del «nemico» di casa, il diesse Alessio Secco.
Sono stati messi sul piatto anche nomi di giocatori richiesti da Deschamps, come dire: questi voglio e non altri. Una situazione per niente facile, perché il club ha deciso di puntare decisamente sul giovane direttore sportivo per il futuro e quindi non si intravedono grandi possibilità di mediazione.
«Io non sono un tipo facile - ammette sorridendo Deschamps - ma a Monaco, nonostante qualche problema, ho resistito cinque anni. Sono difficoltà che si incontrano in ogni club, è normale. Anche Ancelotti le ha avute al primo anno, eppure ha vinto subito la Champions League».
Ma alla domanda se qualche grosso nome in campagna acquisti sarebbe stato sufficiente, la risposta è eloquente: «Ci sono diverse situazioni da verificare», quelle che tempo fa aveva definito «punti interrogativi», che nemmeno lui sa «perché non siano state affrontate prima, ma non sono io che devo dare i tempi».
Evidentemente, il feeling - sempre un po difficile con la nuova dirigenza bianconera - si è rotto. Tra i nomi del dopo Deschamps, ne riaffiora uno che era stato fatto un anno fa, Walter Novellino. Si sbizzarriscono anche in Spagna: il «Marca» parla di un ritorno di Capello, però assai improbabile.
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