Adesso Bossi sogna anche Torino

Chi pensava (o sperava) che l’attacco a colpi di carte bollate sferrato contro Roberto Cota dai perdenti delle ultime Regionali avesse scoraggiato i leghisti, si metta pure l’animo in pace. Il Carroccio non sembra ancora sazio di successi in Piemonte, e dopo la scorpacciata alle urne che ha portato per la prima volta un suo uomo alla guida della Regione, sogna oggi l’ultimo, appetitoso pasto: il Comune di Torino, che il sindaco Pd Sergio Chiamparino dovrà lasciare per sempre l’anno prossimo. «Un nostro candidato? Potrebbe essere - ha dichiarato ieri Umberto Bossi -, dipende dai piemontesi della Lega. Vedremo se vogliamo partecipare con un nostro candidato o se ci bastano le rogne che abbiamo».

Il Senatùr, ieri a Torino per la presentazione del Piano straordinario per l’occupazione della regione, ha anche approfittato della situazione per commentare gli ultimi ricorsi piovuti sulle spalle di Cota: «I ricorsi andavano fatti prima, non dopo. C’è chi non accetta di perdere. Non è bello perdere, ma capita».

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