da Roma
Be, allora siamo a posto: tutti a spingere! La prossima Festa di Roma punterà sulla «nuova Bollywood», cioè sul cinema che viene dall'India, ancorché riveduto e corretto in chiave sociale. Bollywood, per chi ignorasse, non è un errore di ortografia, bensì un fortunato gioco di parole tra Bombay e Hollywood. Nel dare la notizia sulle pagine romane del Corriere della Sera, Valerio Cappelli ammonisce: «Dimenticatevi gli stereotipi, i valori patriarcali, i film tutti uguali sulla famiglia e il sogno romantico che contrasta con la tradizione dei matrimoni combinati». Dimentichiamoli. L'ambizione di Goffredo Bettini, patron politico della kermesse romana, è allestire un evento irresistibile. Da Nuova Dehli, dove ha accompagnato Rutelli, il senatore diessino fa infatti sapere: «Dopo il debutto fortemente caratterizzato dalla presenza di film americani, stiamo lavorando sul progetto India».
Non vi staremo a dire come, all'interno della composita direzione della Festa, è stata presa l'idea. Cè chi ha fatto presente che al cinema indiano ha già reso omaggio, di recente, il festival di Locarno; e unaltra rassegna è in programma per maggio, a Milano. Però chi lo ferma Bettini. Lui poco ama il cinema americano, a ottobre scorso ha sofferto un po, la sua vera passione è lAsia, non solo per via dellonorificenza tributatagli dalle autorità thailandesi in segno di riconoscenza. Sicché prepariamoci a un menu piuttosto speziato, molto al curry: tra riscoperte di classici del muto, come A throw of dice del 1929, con musica dal vivo, incontri con le dive indiane, un convegno sull'India e Rossellini.
Dagospia, che volentieri inzuppa il pane sulla rivalità tra festival, ieri titolava così: «Avviso a Venezia». Ma Müller non sembra troppo preoccupato. Per lottobre 2007 sarà già ampiamente uscito nelle sale il film di Francesca Archibugi Lezioni di volo, in buona parte ambientato in quelle lontane e meditative lande. Daltro canto significherà pure qualcosa che The namesake di Mira Nair, presentato proprio alla Festa del cinema, non sia ancora arrivato nelle sale: allAuditorium strappò qualche lacrimuccia, ma poi la cosa è finita lì (forse esce ad aprile, forse). Né si può dire che abbiano funzionato al box office Water di Deepha Mehta o Matrimoni e pregiudizi di Gurinder Chada, la stessa di Sognando Beckham. Poi è vero: i festival di cinema hanno un occhio di riguardo per i film indiani, ne sa qualcosa Nanni Moretti, che in qualità di presidente di giuria a Venezia regalò (salvo poi pentirsene) un immeritato Leone d'oro nel 2001 a Monsoon wedding della già citata Mira Nair.
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