Adesso Napolitano accelera sulle riforme: "Nord e Sud si uniscano per la crescita"

Il capo dello Stato torna a chiedere alla politica l'attuazione delle riforme ricordando che il problema della crisi va ora affrontato in modo più organico. E detta la sua ricetta per uscire dalla crisi: continuare a ridurre il debito pubblico e abbattere il divario tra il Nord e il Sud del Paese

Adesso Napolitano accelera sulle riforme: 
"Nord e Sud si uniscano per la crescita"

Palermo - Con la manovra economica in dirittura d'arrivo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorda che il problema della crisi va ora affrontato in modo più organico, dedicandosi alle riforme. Ora, sottolinea il Colle, "sono all’ordine del giorno i temi della crescita che si pongono in modo stringente per non dire drammatico". E detta la sua ricetta: continuare a ridurre il debito pubblico e abbattere il divario tra il Nord e il Sud del Paese.

L'appello all'unità nazionale "L’Italia - ricorda Napolitano intervenendo a Palermo alla Società siciliana di Storia patria - può tornare alla crescita, può giungere a crescere intensamente e stabilmente solo crescendo insieme, Nord e Sud, solo mettendo a frutto le riserve del Mezzogiorno, le risorse potenziali della Sicilia e del Mezzogiorno che sono la maggior carta di cui disponiamo per guardare con fiducia al futuro. È questa la sfida da raccogliere per dare senso nuovo e compiuto a quel patto nazionale di cui abbiamo con grande partecipazione celebrato in Italia il centocinquantenario".

"Decisioni pesanti, ma serve riflettere" Il presidente della Repubblica invita inoltre, come già aveva fatto ieri, a fare autocritica, ma ricorda anche le conseguenze della crisi e della manovra, che hanno portato a decisioni pesanti, ma che spingono ora a una revisione del sistema. "La crisi finanziaria globale - ribadisce Napolitano - esplosa a cavallo tra il 2007 e il 2008 e, quindi, passata attraverso diverse fasi e manifestazioni, culminando nel corso del 2011 nella crisi dell’Eurozona per la crescente insostenibilità del debito sovrano di alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, ci ha condotto a decisioni molto pesanti nel nostro Parlamento, in funzione di risanamento e riequilibrio della nostra finanza pubblica". Ma questo deve portare a "riflessioni di fondo su quel che deve concepirsi come revisione complessiva di aspetti istituzionali, di realtà economiche e di comportamenti diffusi che sono ormai di ostacolo ostruttivo ad una sana gestione dei mezzi finanziari disponibili e a una ripresa su nuove basi della nostra crescita economica, sociale e civile".

La manovra e l'apprezzamento Ue E non poteva mancare un cenno al decreto: "La manovra, necessaria e urgente, sta concludendo l’iter in Parlamento ricevendo un apprezzamento molto importante in sede europea".

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