La legge è sempre la stessa, quella che definisce i criteri per lassegnazione di servizi sociali e sociosanitari. In principio furono, e ancora sono, le tappe di avvicinamento verso i Pacs, che hanno spaccato la maggioranza di centrosinistra in Regione. Adesso sono i clandestini. La denuncia è di Gianni Plinio il capogruppo di An, secondo il quale la nuova normativa regionale potrebbe assicurare interventi assistenziali a immigrati clandestini a scapito di cittadini italiani.
Nel mirino larticolo 42 relativo alle politiche a favore degli immigrati. Plinio ha annunciato la presentazione di un emendamento che specifichi come gli interventi assistenziali regionali debbano riguardare i soli immigrati regolari: «Se larticolo 42 non specifica volutamente chi sono i cittadini stranieri immigrati che si intende assistere, significa che sono inclusi anche gli irregolari. Quando, poi, per capire chi può accedere alle provvidenze regionali si rimanda, come ha fatto incautamente lassessore Massimiliano Costa, allarticolo 3 della legge, che li consente ai dimoranti nel territorio della Regione, allora abbiamo la prova provata che essi riguardano anche i clandestini».
Un esempio per tutti: «In virtù di questa scellerata logica, uno spacciatore di droga magrebino dimorante magari nel centro storico genovese ha diritto allassistenza socio-sanitaria di Burlando e compagni». Per questo, An ha votato contro larticolo in questione, annunciando un emendamento in aula che specifichi come gli interventi regionali debbano riguardare i soli immigrati regolari «e assolutamente non altri».
Diversamente, avverte Plinio, «potrebbe accadere il massimo delliniquità e cioè che un clandestino venga aiutato di più e meglio di un cittadino ligure e italiano a pieno titolo che versi in condizioni di indigenza e di bisogno».
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