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Adiós Pepito, ginocchio ancora rotto Prandelli deve dimenticarsi Rossi

Un normale allenamento, una torsione senza particolari carichi, e all’improvviso quel «toc» dentro il ginocchio che è una diagnosi immediata, per chi ci è già passato: così Giuseppe Rossi ha raccontato, agli amici, la sfortuna della nuova rottura ai legamenti del ginocchio che lo costringerà a una nuova operazione. «Stavo per rientrare, non questa ma la prossima domenica avrei giocato...», ha raccontato l’attaccante del Villareal e della nazionale.
Difficile essere più sfortunati di così. Giuseppe Rossi stava recuperando dopo una lunghissima trafila cominciata 6 mesi fa con la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. «Pepito» si era fatto male lo scorso 26 ottobre, in occasione della sconfitta del Villarreal al «Bernabeu» contro il Real Madrid. Operato due giorni dopo dal dottor Enrique Castaldi, l’attaccante aveva cominciato la sua corsa contro il tempo per tornare in campo e guadagnarsi la convocazione di Prandelli per i prossimi Europei in Polonia e Ucraina. In sua assenza infatti, il «Sottomarino giallo», come è chiamata la squadra spagnola, si ritrova al 17° posto in campionato ed è stato eliminato nei gironi di Champions dopo aver perso tutte e sei le partite. Nel 2011, il 25enne attaccante italiano aveva segnato 32 gol in tutte le competizioni con il Villareal, mentre con la maglia azzurra ha segnato 6 gol in 27 presenze.
Ma ieri, durante l’allenamento, Rossi ha avuto una ricaduta, soffrendo lo stesso infortunio patito a ottobre. Il Villarreal fa sapere che nei prossimi giorni comunicherà data e luogo del nuovo intervento ma Rossi dovrà stare fermo almeno per altri sei mesi.
Completamente e malamente sfumato, dunque, il sogno di poter strappare la convocazione per gli Europei di giugno, per i quali Prandelli aveva lasciata aperta una porticina monitorando costantemente il processo del recupero del giocatore, che ora dovrà ricominciare da capo. «Ho parlato al telefono con Beppe che mi ha chiamato, era addoloratissimo, si aspettava di rientrare e magari di avere una speranza per gli Europei. Ora credo che tornerà negli Stati Uniti», dice il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale, a Radio Sportiva.

«È un colpo bruttissimo per l'atleta e per l'uomo».

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