Marcello Di Dio
Qualcuno lha buttata sulla scaramanzia, dicendo che il «Birra Moretti» non porta bene allInter. Altri hanno sottolineato la svogliatezza del gruppo, motivazione principale delle due sconfitte rimediate a Napoli (ma andò così anche nel 2005, anche se la Juve era di ben altro spessore tecnico). Roberto Mancini preferisce parlare di «squadra imballata, non abbiamo velocità e quindi era normale che non riuscissimo a spingere più di tanto». Latteggiamento troppo compassato non è però piaciuto al tecnico nerazzurro, che ha sottolineato come «si poteva dare di più».
Attenuante generica: il gruppo non era ancora al completo, mancano sette-otto giocatori, molti dei quali saranno titolari. «Ci riuniremo il 17 sera a Milano e poi cominceremo a preparare la partita di Supercoppa (in programma il 26), il primo appuntamento importante della stagione», ha detto lo stesso Mancini. Che a Napoli ha fatto vedere qualche sprazzo di tridente. Prove, solo prove, lassetto offensivo è ancora da definire. Il reparto è ricco di elementi, gli arrivi «pesanti» di Crespo e Ibrahimovic hanno aumentato la concorrenza, a breve si annunciano possibili cessioni. Quella di Martins sembra certa (venerdì sera il nigeriano non ha brillato, ha evidenziato il suo limite di sempre: lessere poco concreto sotto porta), le sirene inglesi sono aumentate. Dopo Tottenham e Newcastle, ora arriva lofferta del Portsmouth: 9,5 milioni di sterline, circa 14 milioni di euro al club milanese e 4 lordi a stagione al giocatore.
E poi cè leterno caso Adriano, che al San Paolo si è beccato una bella dose di fischi. Una mega offerta del Manchester United (almeno una quarantina di milioni) potrebbe dare il via libera alla cessione. E se lofferta non arrivasse, Mancini non potrà comunque aspettare molto e non potrà avere la pazienza degli anni scorsi. Gli investimenti fatti dalla società (in particolare quello su Ibrahimovic) non possono lasciar spazio ad errori o esitazioni. Il brasiliano, dal canto suo, insisterà nel lavoro per smaltire i tre chili di troppo e proseguirà la caccia a quel benedetto primo gol stagionale. Infine, chi è perennemente inserito nella lista dei partenti: Cruz e Recoba. Il «Chino» sta ricevendo la serrata corte del Torino e per i granata potrebbe essere la soluzione alternativa a Vieri, «El Jardinero» piace - e non da ora - alla Juventus, pronta a sopperire alleventuale mancato accordo con Trezeguet.
Intanto ieri presentazione ufficiale alla Pinetina per il campione del mondo Fabio Grosso. Laltro trionfatore di Berlino, Marco Materazzi, gli ha fatto subìto un gradito regalo: mentre il terzino sorrideva per le foto di rito con il direttore dellarea tecnica Marco Branca al suo fianco, il difensore ha fatto partire in sottofondo la canzone «We are the champions» dei Queen. Grosso, che con lInter ha firmato un quadriennale, ha ringraziato e ha lanciato la sfida: «Sono orgoglioso di essere arrivato in una grande società e mi auguro di potermi togliere grandi soddisfazioni».
È la forza del gruppo il souvenir che lex palermitano porterà in dote dallesperienza tedesca. «LInter è una società composta da grandi campioni. Tutti dovremo dare il massimo, solo così potremo raggiungere risultati importanti. Di certo troveremo delle difficoltà, queste si potranno superare solo credendo nel lavoro e con il gruppo, larma fondamentale per vincere». Grosso è consapevole di essere arrivato in nerazzurro con il compito di spezzare una specie di sortilegio: la «maledizione» della fascia sinistra, ruolo nel quale si sono succeduti - fallendo - un numero infinito di giocatori.
«Giocare avendo addosso una maglia gloriosa come quella nerazzurra è solo un onore, non deve spaventare: sentire la responsabilità di essere un interista, invece, è giusto. Dopo la sfida azzurra, ora voglio vincere anche quella nerazzurra: vengo dal basso e sono arrivato in alto con il Mondiale, adesso ho loccasione di confermarmi».
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