Mariateresa Conti
da Palermo
Fibrillazione ieri sera all'aeroporto di Punta Raisi. Un Boeing 757 della compagnia Britannia Airways partito da Londra e diretto a Catania ha chiesto alla torre di controllo del «Falcone e Borsellino» l'autorizzazione all'atterraggio con priorità per fare rifornimento di carburante. Il via libera è stato dato immediatamente, senza allarme ma col cuore in tumulto visto che nel capoluogo siciliano è ancora vivissimo il ricordo della tragedia dello scorso 6 agosto, quella del volo della Tuninter ammarato poi a largo di Capo Gallo. Fortunatamente, in questa occasione, tutto è andato per il meglio. L'aeromobile è riuscito ad atterrare senza problemi sulla pista del «Falcone e Borsellino», e ha effettuato il rabbocco senza nemmeno fare scendere i passeggeri. Quindi è ripartito
L'allarme all'aeroporto di Palermo è scattato intorno alle 19. Il volo BY522A era partito da Londra Gatwick alle 14, e sarebbe dovuto arrivare nel capoluogo etneo alle 18. Ma a causa del maltempo che nel tardo pomeriggio di ieri ha flagellato la Sicilia orientale, una volta arrivato praticamente a destinazione, il pilota è stato costretto a compiere diversi giri sull'aeroporto di Fontanarossa, in attesa che il temporale si attenuasse. Invano. È stato a questo punto che, seguendo la procedura standard che prevede che in simili frangenti si raggiunga l'aeroporto più vicino per fare rifornimento di carburante, il pilota ha deciso di spostarsi su Palermo chiedendo e ottenendo immediatamente l'autorizzazione all'atterraggio con priorità. Fatto il «pieno», e migliorate le condizioni meteo sull'aeroporto di Catania, l'aereo con tutti i passeggeri è regolarmente ripartito poco dopo le 20 alla volta di Fontanarossa.
Non un vero e proprio allarme, dunque. All'aeroporto di Punta Raisi sono solo scattate le normali procedure previste per simili casi, procedure che impongono la presenza in pista di mezzi dei vigili del fuoco per eventuali emergenze. I mezzi sono arrivati, ma non c'è stato bisogno del loro intervento. Sono infatti rimasti in pista, tanto più che il rabbocco è stato effettuato senza nemmeno fare scendere i passeggeri, conferma in più del fatto che non c'era una reale situazione di pericolo.
Dallo stesso aeroporto di Punta Raisi la conferma che non di atterraggio di emergenza si è trattato, ma di un atterraggio con priorità, come avviene non di rado, soprattutto in condizioni di maltempo. «Si tratta - sottolineano dall'aeroporto - di procedure ordinarie, che prevedono che nel caso in cui il pilota ritenga che ci sia il rischio di rimanere a corto di carburante, sia obbligatorio spostarsi all'aeroporto più vicino per fare rifornimento».
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