Un affare da 2,6 miliardi per i motori spaziali italiani

I fondi Cinven si assicurano anche il 30% di proprietà di Finmeccanica che il gruppo di Guarguaglini riacquisterà

da Roma

Finmeccanica dimezza la propria partecipazione in Avio: il gruppo guidato da Pierfrancesco Guarguaglini ha infatti ceduto il suo 30% di Avio ai fondi di investimento Cinven per 430 milioni. Contestualmente, però, l'operazione di cessione prevede che Finmeccanica riacquisterà il 15% della stessa Avio per 150 milioni. Bc Partners, anch’esso in corsa per l’acquisto di una quota di Avio, si è tirato indietro all’ultimo minuto.
L’operazione conferma quanto più volte affermato da Guarguaglini, e cioè che Finmeccanica ha interesse a restare in Avio «anche a seguito di un eventuale mutamento della struttura azionaria». La ridefinizione della quota, infatti, rientra in un’operazione più complessa che vede come protagonista il principale azionista di Avio, Carlyle, che ha ceduto il proprio 70% sempre a Cinven, che ha complessivamente sborsato 2,57 miliardi.
I nuovi patti parasociali per la gestione di Avio prevedono diritti in ordini alla governance e ai rapporti azionari tra i soci equivalenti a quelli in vigore, inclusa l’opzione a favore di Finmeccanica per l’acquisto del ramo d’azienda Spazio Avio. Prima della chiusura dell’operazione, attesa per fine anno una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, Finmeccanica «potrà esercitare l’opzione per risalire in Avio al 30%. La plusvalenza correlata all’operazione dipenderà dalla quota posseduta da Finmeccanica al perfezionamento della transazione». Guarguaglini si è detto «soddisfatto dell’investimento fatto e della partnership realizzata con Carlyle. «Siamo certi - ha sottolineato - che la collaborazione con Cinven e il management della società consentirà la prosecuzione del processo di crescita e sviluppo della società».
Finmeccanica e Carlyle avevano acquistato Avio da Fiat nel 2003 per 1.500 milioni, con una plusvalenza netta per il Lingotto di 700 milioni. Avio, che conta su 4.800 addetti e 16 insediamenti in Italia e all’estero, ha realizzato nel primo trimestre ricavi per 318,4 milioni, in crescita del 13,5% rispetto all’analogo periodo del 2005.

L’incremento è derivato soprattutto dal buon andamento del settore dei motori civili (più 53%), che ha contribuito per circa il 60% al fatturato del settore automotoristico e ha compensato ampiamente il lieve calo della linea dei motori militari (meno 4,3%). Il trimestre ha chiuso con un riduzione della perdita netta, da 37,9 milioni del primo trimestre 2005 a 9,3 milioni.

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