Nel nuovo consiglio regionale molti se ne sono andati (alcuni abbastanza contenti, altri con un po di malinconia). Fra questi il più clamoroso, oltre a Gianni Plinio, è stato Nicola Abbundo. Il quale, però, si è subito «ripreso» tornando alla sua vecchia attività di raffinato «agente immobiliare». Ma la curiosità è che il primo (pare) grosso colpo Abbundo lo stia facendo nientemeno che con un degno e simpatico avversario politico di tanti anni: Giacomo Conti di Rifondazione comunista.
Lincontro «preliminare» avviene in piazza Dante: Conti incontra Abbundo: «Come va Nicola? Che fai?». Abbundo: «Che vuoi che faccia, il mio antico mestiere, agente immobiliare». Ed è qui che Conti svela un suo piccolo mistero: «Vorrei un appartamentino in centro città, visto che continuo la mia attività politica». Scatta il sornione Abbundo: «Giacomo, ho quello che fa per te». Quello che «fa per il comunista Conti» è un «Sessanta metri quadri, ristrutturato, finimenti di lusso, in piazza Fontane Marose, nel cuore della città». Conti bofonchia, forse è proprio quello che desidera: «Non ho nessuno - dice scherzando - che me lo offra, però mi potrebbe piacere». Affare fatto? Sembrerebbe di sì. Cè il problema del costo. Conti naturalmente compra, nessun affitto. Abbundo, sempre sornionamente, accenna al costo: «Siamo sui 5000 euro a metro quadro», ma aggiunge: «È adatto per te, fidati, appartamento elegante, in posizione chic, piazza stupenda».
Conti sembra convinto: appuntamento, dunque, a piazza Fontane Marose davanti ad uno dei più belli e antichi palazzi della città.
In fondo i comunisti veri e gli ex democristiani veri hanno sempre saputo fare ottimi affari insieme. E senza assegni circolari.
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