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Gli affari austriaci del Madoff dei Parioli

RomaTra le tante società che il broker Gianfranco Lande aveva costituito in Europa per disperdere i risparmi di migliaia di investitori ce n’è una, la Vector Aerospace Llp di Londra, che porta in Austria e ad una vendita colossale di 15 caccia intercettori Eurofighter da parte della società tedesca Eads Deutschland alle forze armate austriache. Come il Madoff dei Parioli, in carcere con i suoi soci dallo scorso marzo per una maxi-truffa da 170 milioni di euro ai danni di un migliaio di risparmiatori della Roma bene, professionista economicamente poco consistente, sia riuscito ad infilarsi in un affare del genere i magistrati romani lo devono ancora capire.
Certo è che Lande è riuscito a mettersi in tasca una provviggione da 84 milioni di euro per «assicurare» il buon esito della trattativa. Denaro che il broker sostiene di aver utilizzato per rimborsare i clienti che gli avevano affidato i propri capitali. E proprio ieri gli investigatori della Guardia di Finanza hanno preso parte alle perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria austriaca nei confronti di tre personaggi a lui legati: Alfred Plattner e Walter Shoen, due produttori di armamenti legati alla società austriaca Euro Business Management Gmbh di Vienna, e Klaus Dieter Bergner, rappresentante della Eads, che nel loro paese sono indagati per riciclaggio e che hanno tutti avuto a che fare con la Vector Aerospace. Sulla vicenda l’Austria ha anche disposto un’inchiesta parlamentare il cui presidente, Peter Pilz, ha concluso che al ministero del Commercio la Vector Aerospace era sconosciuta: «Per questo la garanzia non è stata escussa da Vector Aerospace, quindi è una truffa».
A fare i nomi dei tre imprenditori austriaci è stato lo stesso Lande nel corso di uno dei tanti interrogatori davanti al pm Luca Tescaroli. In uno di questi, lo scorso 6 aprile, il broker aveva ricostruito i termini dell’affare: «C’era stata una fornitura di 18 aerei da caccia, successivamente ridotti a 14, per un importo di circa 4 miliardi di euro. Il contratto prevedeva una penale di circa il 5 per cento degli importi, diciamo oggetto della transazione nel caso Eads non fosse riuscita a generare un determinato importo di ordinativi da aziende austriache per esportazioni verso l’estero, quindi diciamo che si trattava di una compensazione industriale, visto l’importo consistente della fornitura il governo austriaco ha chieso di avere diciamo un pareggio nella bilancia». Lande aveva provato anche a chiarire il suo ruolo: «Io entro in gioco in questa vicenda perché mi sono sempre occupato di creazione di società principalmente all’estero e in alcuni casi di soluzioni di alcuni problemi su scala sicuramente più piccola, diciamo di ottimizzazione dei flussi. E quindi diciamo che ci ho riflettuto un po’ e una soluzione interessante mi è sembrata la creazione di questa struttura, la Vector Aerospace».

Dalla documentazione sequestrata emerge che la Eads aveva stipulato un contratto con la Vector Aerospace con la quale Lande si impegnava a fornire il proprio servizio di supporto ed assistenza alla società tedesca per l’adempimento delle obbligazioni di offset. PaTa

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