Affari d’oro con la vittoria Ferrari Monza ci guadagna 200 milioni

Fernando Alonso forse non lo sa, ma il suo trionfo è un bel regalo per la Brianza. Il Gran premio di Monza vale oro per il territorio, ma un Gp coronato da una vittoria Ferrari, per giunta in una bella giornata di sole, per il sistema economico locale è un vero e proprio tesoretto.
I numeri di partenza li ha calcolati la Camera di Commercio di Monza e Brianza. Tra turismo e giro d’affari, la macchina muove complessivamente oltre 110 milioni di euro. Solo per la settimana dell’evento l’indotto generato dall’accoglienza turistica è di 24,3 milioni. A questi vanno aggiunti oltre 4,4 milioni per allestimenti, comunicazione, spedizioni. I benefici e le ricadute economiche non si fermano alla sola settimana della gara: la manifestazione muove per le imprese brianzole 17 milioni per la pubblicità indiretta e altri 70 milioni come incremento del giro d’affari verso l’estero.
L’edizione 2010 del Gp vale 24,3 milioni di euro: 8,2 milioni derivano dallo shopping dei turisti (gadget inclusi), a cui segue il settore della ristorazione con oltre 7,2 milioni e dell’alloggio che genera circa 6,8 milioni. Dell’indotto generato nel settore dell’accoglienza turistica 12,4 milioni di euro restano in Brianza, 7,3 milioni a Milano, oltre 2,6 milioni a Como. Poi c’è il marchio, il valore d’immagine: il brand vale 3,8 miliardi. E qui si apre il capitolo Roma: il nuovo Gp costerebbe a Monza e a Milano circa 2mila posti di lavoro, l’indotto scenderebbe a 60 milioni, e il marchio a 2,65 miliardi. Paradossalmente però, la reazione degli enti locali, il loro messaggio univoco - «Il Gp resta a Monza» - ha prodotto un incremento del brand stimato in 800mila euro: appunto dai 3 miliardi di partenza ai 3,8 miliardi di oggi.
E intanto la vittoria di ieri della Ferrari rappresenta un affare ulteriore. Lo stima ancora la Camera di Commercio: «Fra maggiore propensione all’acquisto e allungamento della giornata - dice il segretario generale Renato Mattioni - si possono calcolare altri 500mila euro da aggiungere ai 20 legati all’accoglienza». Poi c’è il brand: «La combinazione con un marchio leader mondiale - dice ancora Mattioni - genera per l’evento un valore in più in termini d’immagine che oggi lo porta a sfiorare i 4 miliardi». «Il nostro export, sia esso di moda, vino o cibo - spiega - è legatissimo alla qualità.

Quando all’estero si compra un prodotto italiano si pensa a come e a dove lo si produce. La vittoria sportiva ha un valore simbolico. E l’idea di qualità aumenta il valore dei nostri prodotti. Insomma, oggi chi compra una cucina brianzola si porta a casa anche un pezzo di Ferrari».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica