La domanda che tutti si pongono è se la crisi in atto abbia superato la fase più acuta e se è possibile tornare a investire con maggiore sicurezza. Cartesio indicava nel buon senso il bene maggiormente disponibile sulla terra perché tutti erano convinti di averne più che a sufficienza: il buon senso, in realtà, è una merce rara sui mercati finanziari poiché spesso prevale lemotività e la ragione lascia il posto alla rimozione di ciò che la mente e lanimo non vogliono osservare. Oggi il buon senso suggerisce che dopo il violento rimbalzo partito il 9 marzo, che segue la drammatica caduta dei mesi precedenti, i mercati stiano correndo il rischio di pesare maggiormente le notizie meno negative rispetto al quadro generale che resta incerto. E ci suggerisce, quindi, di ricercare in una attenta lettura dei dati una maggiore consapevolezza su come investire e dove investire.
Intesa Sanpaolo Private Banking pone particolare attenzione al come investire, inteso sia in termini di strumenti da utilizzare (gestioni patrimoniale, polizze, sicav, fondi, titoli) sia in termini di stile di investimento (alpha, beta, beta alpha).
Il dove sottintende le asset class in tutte le loro componenti (aree geografiche, mercati, settori, emittenti). Sia il «come» che il «dove» devono essere perfettamente in equilibrio con il profilo di rischio del cliente e con il suo orizzonte temporale. La scelta di quale strategia di investimento realizzare per il prossimo futuro dipende esclusivamente da questo equilibrio. Immaginiamo, allora, un cliente con un profilo di rischio prudente e un orizzonte temporale ragionevolmente di 3/5 anni. In questo caso è opportuno affrontare lestate con cautela poiché il mercato sta enfatizzando i dati meno negativi rispetto al contesto e, quindi, resta il rischio che possa esserci, in presenza di un dato più negativo dellatteso, una flessione per i mercati azionari.
Partiamo allora da una sintetica analisi dei mercati. La componente azionaria si è riportata sui livelli di inizio anno, con un rimbalzo del 40% medio circa sui principali mercati dai minimi di marzo, ma ancora molto lontani dai massimi di due anni fa. Se per esempio Piazza Affari mettesse a segno un rialzo del 100% nei prossimi anni non raggiungerebbe i livelli del 2007. Le stime per i profitti sono ancora molto prudenti: la recessione sarà lunga e la ripresa graduale poiché le famiglie americane consumeranno di meno per ridurre il loro debito e perché le banche proseguiranno lazione di riduzione del debito. I tassi di interesse a breve resteranno su livelli bassi anche per il prossimo anno, mentre quelli a lungo termine hanno iniziato già a risalire. Il dollaro resta estremamente volatile. Per un profilo prudente quindi, considerando i movimenti di mercato, è bene affrontare lestate con una esposizione del 20-25% massimo sullequity e con una componente obbligazionaria con duration breve. Da evitare titoli a tasso fisso a lungo termine, da inserire invece una componente di corporate bond e di titoli a tasso variabile in ottica di difesa dei portafogli. Nella seconda parte dellanno, con lauspicato miglioramento delleconomica, un profilo prudente può affrontare il 2010 e gli anni successivi con un 30-35% di azioni (americane in prevalenza e dei Paesi emergenti e in parte minoritaria europee) e una componente obbligazionaria più sul tasso variabile. Tatticamente anche un 5% di materie prime può migliorare il rendimento atteso.
Intesa Sanpaolo Private Banking guidata da Paolo Molesini offre ai suoi clienti un servizio di gestioni patrimoniali interno alla banca per affrontare i prossimi mesi e investire consapevolmente sui mercati; anche lutilizzo di fondi e sicav, con la consulenza del proprio private banker, rappresenta una valida modalità per investire.
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