Il Tar della Lombardia ha sancito lannullamento della nomina di Luigi Degan a direttore generale Afol Milano, lAgenzia lavoro e formazione della Provincia di Milano. Il 3 aprile Matteo Mauri, capogruppo Pd a Palazzo Isimbardi, Ezio Casati, vice presidente del Consiglio provinciale, Roberto Biolchini capogruppo Idv e Massimo Gatti, capogruppo di Lista civica unAltra Provincia, Prc e Pdci avevano presentato un esposto alla Procura della Repubblica, alla luce dei dubbi sulla legittimità della nomina. Un atto dovuto, per i consiglieri di opposizione, a fronte degli appelli inascoltati rivolti al presidente Podestà a fermarsi e fare un passo indietro. Nel mirino il curriculum di Degan, che secondo i consiglieri dellopposizione non era in possesso nemmeno dei requisiti per potere partecipare al bando.
«Ci dispiace aver avuto ragione perché in questo modo si dimostra che sulla vicenda Afol è stata scritta una brutta pagina della Provincia di Milano - commentano Matteo Mauri e Ezio Casati -. Ora Afol rischia di essere paralizzata, mentre dovrebbe lavorare a pieno regime, proprio in questo momento, per aiutare i milanesi a cercare lavoro. Ma era evidente che erano state troppe le irregolarità nella nomina del Direttore generale. Ora è una sentenza a dire che la nomina è illegittima perché frutto di una motivazione generica, tale da non consentire di risalire ai criteri che hanno guidato lamministrazione nella propria scelta discrezionale».
Si dice sereno Luigi Degan e sicuro del proprio curriculum e delle proprie competenze, tanto che ieri ha annunciato la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato. Lex dg di Afol ha accolto «serenamente la sentenza, convinto di avere tutti i requisiti professionali e curriculari per ricoprire lincarico di direttore generale di Afol Milano».
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