Per loro l'auto è indispensabile, quasi «un ufficio mobile». Gli agenti di commercio milanesi usano la macchina quotidianamente, entrando e uscendo dalla città anche sei volte al giorno. In cinquecento, però, non hanno ancora sostituito i vecchi modelli inquinanti che da gennaio dovranno pagare il ticket di ingresso. Risultato: lEcopass costerà ai rappresentanti almeno 500mila euro. Parola di Adalberto Corsi, da 12 anni presidente della Fnaarc (la Federazione nazionale degli agenti e rappresentanti di commercio), ieri riconfermato alla guida dell'associazione. Spiega Corsi: «Il ticket non risolverà il problema dell'inquinamento e costituirà un ulteriore balzello per una categoria che già versa in tasse e contributi il 40% del proprio reddito». Il presidente conosce bene la realtà di Milano dal 1992, infatti, è al vertice dell'associazione provinciale di categoria, una realtà che nella sola città conta oltre 4mila iscritti, di cui il 2% stranieri (in prevalenza russi). L'opposizione degli agenti di commercio al ticket riecheggia le posizioni di Confcommercio, cui la Fnaarc aderisce.
«Abbiamo chiesto un incontro per trovare delle soluzioni che non penalizzino i commercianti - aggiunge il presidente Carlo Sangalli -. La salute delle persone è un bene fondamentale, ma a Milano, che ha una vocazione prevalentemente terziaria, anche la salute delle imprese va tutelata».Agenti di commercio contro lEcopass: «Costerà 500mila euro»
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