Anche la ricerca è un lasciapassare per gli sgravi fiscali. Pensiamo ad esempio al credito dimposta per favorire le attività di ricerca e sviluppo, di cui si può usufruire sia per lesercizio 2008 sia per quello 2009. Il beneficio per limpresa è pari al 10% dei costi sostenuti e sale a un interessante 40% nel caso di contratti con università ed enti pubblici di ricerca. Possono beneficiarne le imprese operanti in tutti i settori di attività, escluse quelle in difficoltà.
Lagevolazione vale anche per lavori sperimentali o teorici, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette. Ammissibili al credito dimposta anche le ricerche pianificate o le indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti. E ancora, la creazione di componenti di sistemi complessi necessaria per la ricerca industriale, in particolare per la validazione di tecnologie generiche; lacquisizione, la combinazione, lorganizzazione e lutilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati.
I costi oggetto di credito dimposta sono quelli riguardanti il personale - limitatamente a ricercatori e tecnici impiegati nellattività di ricerca e sviluppo -, gli strumenti e le attrezzature di laboratorio, i fabbricati e i terreni (esclusivamente per la realizzazione di centri di ricerca), la ricerca contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti ovvero ottenuti in licenza da fonti esterne a prezzi di mercato, i servizi di consulenza, le spese generali e infine i costi sostenuti per lacquisto di materiali, forniture e prodotti analoghi, utilizzati per lattività di ricerca e sviluppo.
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