Se ne parla ormai da tempo ma, come in tutti gli addii che si rispettano, il giorno fatidico è arrivato anche per Ivano Fossati. Questa sera, agli Arcimboldi, il blasonato cantautore genovese celebrerà il suo ultimo concerto della carriera. Fossati sbarca a Milano al termine di una lunga tournee che da novemmbre acorso ad oggi ha toccato tutto lo stivale e che, solo nellultimo mese è approdato al Petruzzelli di Bari, al San Carlo di Napoli, al Colosseo di Torino e allAuditorium Santa Chiara di Trento. Anche questa sera Fossati porterà sul palco i brani del suo ultimo disco «Decadancing», album dal titolo emblematico e trasuda il pessimismo del cantautore verso il futiro. «I ragazzi guardano oltre le frontiere con speranza? Non farei niente per trattenerli» ha detto recentemente a proposito del singolo intitolato La Decadenza. «In questo clima da tardo impero se la lingua che parliamo è in decadenza, se politica e morale sono già decadute, il lavoro manca e la cultura - la musica in particolare - ricopia se stessa fino allo sfinimento, i ragazzi guardano oltre le frontiere con speranza, e io non farei niente per trattenerli». Il brano La decadenza è un rhythm & blues graffiante su uno dei temi più attuali, la fuga dei giovani verso altri Paesi in cerca di opportunità migliori alla ricerca di una prima o almeno di una seconda possibilità. I musicisti lo accompagnano sono Pietro Cantarelli (produzione artistica e arrangiamenti, pianoforte, tastiere, Hammond, chitarre elettriche, fisarmonica e voce), Claudio Fossati (batteria e percussioni), Riccardo Galardini (chitarre acustiche, nylon, elettriche, mandola), Fabrizio Barale (chitarre elettriche e acustiche, voce), Max Gelsi (basso elettrico e acustico) e Martina Marchiori (violoncello, fisarmonica, organetto, tastiere, percussioni).
Al di là dei contenuti del disco, Fossati sviscera i motivi del suo addio al palcoscenico. Tempo di fare altro. «Ho sempre pensato che, alla mia età, ho compiuto da poco 60 anni - ha detto - avrei voluto fare altro, avrei voluto cambiare. Mi sono sempre chiesto se al prossimo disco avrei potuto garantire la stessa passione che mi ha portato fino a qui. Non credo che potrei ancora fare qualcosa che aggiunga altro rispetto a quello che ho fatto fino ad ora. Ho pensato che la mia vita di artista sarebbe stata, d'ora in poi, quella di rappresentare me stesso».
Un appuntamento, dunque, da non perdere per i numerosissimi fan dellautore di «La mia banda suona il rock». Una decisone serena, ha spiegato in più occasioni al pubblico.
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