Vicesindaco Riccardo De Corato, come mai il Comune ha bocciato la richiesta del consolato del Marocco di insediare una moschea in via Nazario Sauro?
«La richiesta è stata valutata negativamente non solo dallamministrazione comunale ma pure dai residenti del quartiere. Critiche e proteste dei milanesi che, tra laltro, ho raccolto in una cartelletta: e-mail, lettere e segnalazioni di contrarietà alla presenza di un centro culturale musulmano sotto casa».
Vuol dire che cè stata una valutazione politica piuttosto che amministrativa?
«No, assolutamente no. Non cerano amministrativamente le condizioni di agibilità per trasformare un negozio a più luci con seminterrato in un luogo daggregazione, in un centro culturale. Cè stata poi la protesta dei condomini di uno stabile, dei residenti delle vie adiacenti e della zona che reclamano al Comune di non abbassare mai la guarda».
Be, la risposta di Palazzo Marino su via Nazario Sauro dimostra che tenete sempre alta lattenzione.
«Lamministrazione comunale che risponde sempre nel rispetto delle leggi e delle regole non può però non tenere da conto gli interessi dei cittadini. E questo lo facciamo perché Milano non può sopportare situazioni di disagio o di degrado».
Il pensiero corre a viale Jenner, dove i cittadini non ce la fanno più a convivere con il centro islamico e quei millecinquecento fedeli che saccalcano lungo i marciapiedi.
«Conosciamo bene la sopportazione di chi vive e lavora in viale Jenner, a due passi da piazza Maciachini. La soluzione al problema è quella che già era stata identificata nel passato: una palestra, uno spazio verde di proprietà comunale - o di qualche privato - che, ogni venerdì, ospita i musulmani giusto per il tempo della preghiera. Come dire: un affitto a ore, chiavi in mano».
Qual è stata la risposta dei responsabili del centro islamico di viale Jenner?
«Credo che non possano non dichiararsi daccordo. La soluzione risolve i loro problemi e non provoca alcun danno nei confronti dei milanesi. Anzi, ci sono già alcuni luoghi spalmati sulla città che, una volta alla settimana, ospita gruppi più o meno consistenti di musulmani per la preghiera. E, attenzione, non cè alcun problema con i cittadini che, quasi quasi, neppure se ne accorgono».
Scusi, ma dove sono questi spazi?
«Sono privati e non di proprietà del Comune. So che ci sono, non so dove».
Magari nei pressi di via Padova, dove al civico 366 sorgerà una moschea...
«Stiamo ancora verificando la documentazione presentata e limpatto socioambientale che una moschea da tremila metri metri quadrati può avere sullintera zona».
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