TorinoAndrea Agnelli, testuale: «Del Neri? È un momento di dialogo molto intenso, dovuto ai risultati che nelle ultime due partite non sono stati in linea con le aspettative. Ribadisco però che il gruppo è molto unito e convinto della propria forza, anche se sappiamo di attraversare un momento di difficoltà. Siamo perfettamente consapevoli dei cambiamenti da fare l'estate prossima: la cronaca di oggi è più complicata di quanto ci aspettassimo, ma la storia che stiamo scrivendo non cambia».
Tre giorni prima di Juventus-Milan, partita che i bianconeri affronteranno indossando una speciale maglietta che celebrerà i 150 anni dell'Unità d'Italia, il presidente bianconero ha in pratica messo ufficialmente sotto tutela il suo allenatore. Difficile capire cosa succederebbe domenica o lunedì nel caso in cui i bianconeri venissero travolti dal Diavolo: è un'ipotesi che nessuno vuole al momento prendere in considerazione, preferendo immaginare un colpo di reni che restituisca un minimo di serenità a un ambiente scosso dai ko contro Lecce e Bologna. Quello che è comunque certo - a meno di un incredibile filotto di vittorie da qui a fine stagione - è che Del Neri non siederà più sulla panchina della Juve l'anno che verrà. Si cambierà di nuovo e il nome più caldo resta quello di Luciano Spalletti, pronto a liberarsi dallo Zenit San Pietroburgo se sarà la Signora a chiamarlo. Del resto l'ex tecnico della Roma era già stato tra i papabili un paio di anni fa e la stima di cui gode tuttora ai piani alti bianconeri è altissima. Scenari che verranno e che comunque non devono intralciare una ripresa che dovrà essere immediata e indispensabile. Per questo, appunto, «il dialogo è molto intenso»: è come se Del Neri venisse preso per mano, accompagnato e guidato. Da Marotta, Paratici e Nedved: una sorta di nuova Triade chiamata a ricostruire la Juve prima nel morale e poi - tra qualche mese - negli uomini. Perché, lo ha detto Agnelli, in estate tante cose cambieranno. Magari non verrà messa in scena una rivoluzione tipo quella dell'anno passato, ma certo non sarà una semplice aggiustatina. Di sicuro, nella Juve 2011-12 ci sarà ancora Del Piero, «la cui volontà di rimanere ci rende felici e orgogliosi. Avremo tempo nelle prossime settimane per gestire il suo futuro». Non è una priorità, insomma, visto che il capitano ha comunicato tramite video la disponibilità a firmare in bianco il rinnovo del contratto. In casa Juve qualcuno non ha apprezzato fino in fondo il gesto "pubblico" del numero dieci, però il contropiede è andato a segno e indietro non si torna. Resta da capire che ruolo avrà il capitano: probabile quello di quinto attaccante, visto che Matri e Quagliarella saranno certamente riscattati e che arriverà un'altra prima punta da affiancare a chi rimarrà tra Toni e Iaquinta.
Nel frattempo, restano da giocare undici partite che dovranno permettere alla Juve di centrare l'Europa e di ritrovare una minima serenità. Nella marcia di avvicinamento alla sfida di sabato, Del Neri continua a insistere sulla coppia Toni-Matri: quest'ultimo, cresciuto in rossonero, non vede l'ora di affrontare la squadra nella quale fino a un paio di mesi fa sperava anche di approdare: «Da quando sono qui ho una voglia e un entusiasmo infiniti.
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