Agrigento, un anno in carica con l’opposizione al 70 per cento

«Occorre valutare le situazioni, paese per paese». L’ex ministro Francesco D’Onofrio, Udc e parlamentare di lungo corso, avvocato e professore universitario di diritto pubblico, è da tutti riconosciuto come l’artefice del miracolo di Agrigento, dove un sindaco è riuscito a governare per oltre un anno con un’opposizione in consiglio che aveva il 70 per cento dei seggi. E non si sbilancia sul caso Sestri Levante. Ma l’ipotesi lo stuzzica. Giuseppe Ianni, in caso di vittoria, avrebbe sei seggi (compreso il suo) assegnati alle liste che lo sostengono. Anche Marco Zambuto, sindaco di Agrigento per Udc e Ds, eletto appena l’anno scorso, aveva 6 seggi, ma su un consiglio di 30. Perché il suo avversario, Enzo Camilleri, si era fermato al 43.97 per cento, mentre le sue liste avevano sfondato andando oltre il 70. E di conseguenza ottenendo i seggi in proporzione.
«Ha governato fino a quando ha potuto - spiega D’Onofrio -. È difficile che però un sindaco eletto direttamente dal popolo cada prima di un anno. Solitamente il primo scoglio è il bilancio, anche se è sempre possibile per la maggioranza, che non lo sostiene, farlo cadere prima».

A volte però si può superare anche lo scoglio del bilancio. «Ad Agrigento nel 2007 è successo, il bilancio è stato approvato, poi il sindaco è caduto per altri motivi più avanti», aggiunge D’Onofrio. Ma soprattutto nelle realtà locali tutto può accadere.

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