Fiera Milano

Agroalimentare, sfida al falso made in Italy nel piatto

Il ministro Centinaio ha inaugurato TuttoFood: fino al 9 maggio in Fiera Milano il mondo del cibo in tutte le declinazioni. Coldiretti e Filiera Italia svelano gli ultimi casi più eclatanti di prodotti venduti all'estero come "italiani": sono uno su tre

Agroalimentare, sfida al falso made in Italy nel piatto

È entrato nel vivo il grande viaggio nel mondo del food in tutte le sue declinazioni proposto in Fiera Milano fino al 9 maggio da TuttoFood, il salone internazionale dell’agroalimentare. Un hub che è sempre più centrale per la promozione di uno dei comparti chiave del made in Italy e delle esportazioni che richiama anche espositori di 43 paesi a conferma di quanto la manifestazione sia cresciuta di importanza come “piazza” di business. Non solo, anche sul fronte dei compratori l’interesse è aumentato tanto che sono previsti arrivi di buyer di 100 nazionalità diverse che hanno la possibilità di incontrare le aziende di tutta la filiera.

A sottolineare il ruolo chiave di TuttoFood, la presenza di Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo al taglio del nastro. Presenti alla cerimonia inaugurale, Attilio Fontana presidente di Regione Lombardia con gli assessori Alessandro Mattinzoli (Sviluppo Economico) Stefano Bolognini (Politiche Sociali, Abitative e Disabilità), Melania Rizzoli (Istruzione, formazione e lavoro); il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e Cristina Tajani, assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane. Alla cerimonia presente anche Patrizia Signorini, segretario generale del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia, console generale onorario della Repubblica di Lettonia. A fare gli onori di casa l’amministratore delegato di Fiera Milano Spa Fabrizio Curci e il presidente di Fondazione Fiera Milano Giovanni Gorno Tempini.

Il ministro Centinaio ha visitato i padiglioni della manifestazione partecipando poi a incontri organizzati in Fiera. In particolare, intervendo al convegno sulle eccedenze alimentari che si è tenuto nell’Evolution Plaza, il ministro ha sottolineato come ”fare lotta allo spreco vuol dire soprattutto aiutare chi ha bisogno, per questo abbiamo finanziato 14 progetti che hanno questo obiettivo". Che è esteso al turismo: “Stiamo lavorando con Federalberghi per ridurre lo spreco alimentare anche negli hotel, nei villaggi turistici e sulle navi da crociera". Gian Marco Centinaio partecipando anche al Summit di innovazione alimentare globale Seeds and Chips - che si tiene in contemporanea con TuttoFood - ha spiegato che “in agricoltura, in questo momento, non c'è una visione a 360 gradi su dove si vuole andare, l’obiettivo che abbiamo è quello di lavorare su come vogliamo, e dove deve andare l'agricoltura dei prossimi anni”. Per questo “vogliamo costruire un'agorà al ministero dove si possano confrontare tutti i mondi dell'agricoltura: associazioni di categoria, aziende e sindacati. visto e considerato che l'agricoltura italiana è cambiata rispetto al passato e sta cambiando molto velocemente, come quella mondiale, stiamo cercando di ragionare e fare sistema per capire dove vogliamo portare l'Italia".

Su un altro tema davvero caldo come quello delle falsificazioni, dell’italian sounding e dell’agropirateria ha posto invece l’accento il presidente della Lombardia Attilio Fontana: “Sono azioni illegali, o al limite della legalità, che danneggiano economicamente e a livello d'immagine molte nostre aziende. Questa rassegna è una vetrina importante per le nostre imprese e ci permette di esaltare gli ottimi prodotti del nostro territorio. Non va mai dimenticato, infatti, che la Lombardia è la prima regione agricola d'Italia, con una produzione che unisce grandi numeri a una qualità eccellente".

Tema su cui è necessario non abbassare la guardia, tanto che Coldiretti e Filiera Italia, nello stand allestito nel Padiglione 1, presentano gli ultimi casi più eclatanti di falso made in Italy a tavola, con l'anteprima della mostra L'inganno del falso Made in Italy nel piatto. Sale a oltre 100 miliardi il valore delle imitazioni dei nostri prodotti nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell'ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all'Italia per alimenti taroccati.
Coldiretti e Filiera Italia sottolineano che a far esplodere il falso cibo italiano, che ruba trecentomila posti di lavoro, è stata la “fame” di Made In Italy all'estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche, come dimostra l'embargo russo, con un vero boom nella produzione locale del cibo taroccato: dal salame Italia alla mozzarella Casa Italia, dall'insalata Buona Italia alla Robiola, ma anche la mortadella Milano, Parmesan o burrata tutti rigorosamente realizzati in Russia.

Ad aumentare le preoccupazioni c’è anche "l'emergere di misure protezionistiche e la chiusura delle frontiere a partire dalla minaccia del presidente americano Trump che mettere i dazi sui prodotti europei con la pubblicazione di un black list per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari che comprende anche importanti prodotti agroalimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l'olio di oliva, gli agrumi, l'uva, le marmellate, i succhi di frutta, l'acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite".

Con i dazi "aumenterebbero i prezzi dei prodotti italiani sul mercato americano e sarebbero più competitive le falsificazioni ottenute sul territorio statunitense e quelle provenienti da Paesi non colpiti dalle misure di Trump. Basta pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa - sottolinea la Coldiretti - sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall'Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina".

Nonostante il record nelle esportazioni agroalimentari italiane che nel 2018 hanno raggiunto il valore di 41,8 miliardi, Coldiretti segnala che oggi più di due prodotti di tipo italiano su tre venduti nel mondo sono falsi. Il fenomeno dell’italian sounding colpisce in misura diversa tutti i prodotti: dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti e in testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti, ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna.

Accanto agli incontri d’affari, entrano nel vivo gli appuntamenti del palinsesto di eventi tra momenti formativi, show-cooking e dimostrazioni. In co-location anche Fruit Innovation dedicata al fresco e Seeds&Chips focalizzata sull’innovazione tecnologica, oltre 250 quelli in calendario. (Ecco tutti gli eventi di martedì 7).

Tutte informazioni susulla manifestazione su www.

tuttofood.it, @TuttoFoodMilano

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