La Lega non smentisce. Anzi. Anche in Provincia di Monza e Brianza lindicazione è chiara: il 21 giugno, giorno del referendum sulla riforma elettorale e dei ballottaggi, nessuno degli elettori «lumbard» deve presentarsi alle urne. «Naturalmente speriamo con il candidato Dario Allevi di vincere al primo turno. Ma se non riusciamo sentenzia Massimiliano Romeo, segretario provinciale del Carroccio - i nostri elettori devono stare in casa». Una posizione rigida. E la Lega resta isolata. Lo si capisce dalla replica di Massimo Ponzoni coordinatore del Pdl: «Conto su un ripensamento degli amici leghisti. A Cesano Maderno e Brugherio, dove il candidato sindaco è un leghista se si arrivasse al secondo turno voglio proprio vedere se gli elettori che hanno sempre votato Lega disertano i seggi. Sarebbe davvero un suicidio». Eppure Massimiliano Romeo anche in queste città è categorico. Il «senatur» è straconvinto che sia meglio perdere qualche amministrazione locale. Perché «se passa il referendum - chiude Romeo mettiamo a repentaglio lesistenza del nostro movimento». «Se si prende un impegno aggiunge Roberto Alboni coordinatore vicario Pdl bisogna mantenerlo con responsabilità e lealtà. Confido nella serietà degli elettori della Lega. Non possiamo regalare neppure il più piccolo centro alla sinistra.
Sarebbe un errore imperdonabile. Intanto, Marina Romanò, leghista candidata sindaco a Cesano per il centrodestra si adegua: «La segreteria decide la linea politica e i soldati assicura devono rispettarla. A costo di perdere».FrSal
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