Ai malati non servono polemiche ma azioni

Ai malati non servono polemiche ma azioni

Caro Direttore, mi permetto, ancora una volta, di approfittare dello spazio del suo giornale per ringraziarla sentitamente, dal profondo del cuore, per le parole espresse su di me nel suo articolo del 2-3-2007.
In quaranta anni di attività politica e nel Sociale è la prima volta che una persona, che la pensa diversamente da me, riconosce pubblicamente la validità di una proposta che riguarda la Sanità e, pertanto un bene primario di tutti i Cittadini, che, a mio parere, va oltre gli schieramenti di Maggioranza o Opposizione.
Al suo giornale va il mio, e non solo, riconoscimento pubblico di essere stato il solo quotidiano a condividere questo principio Bipartisan su un problema delicato quanto urgente come quello della Sanità che, per quanto riguarda la nostra Regione, naviga nella totale approssimazione, perdendo di vista le vere cause che sono alla base della grave situazione attuale.
I Cittadini non hanno dimenticato che sulla Gigi Ghirotti e nel caso Henriquet non vi siete limitati a scrivere le notizie ma avete preso posizioni in difesa di una realtà unica in Italia.
Mi permetto di approfittare di questa occasione stavolta per urlare a gran voce, a chi fino adesso ha ancora le orecchie tappate, che la Sanità e malati attendono soluzioni positive e non polemiche inutili.
Dobbiamo lavorare... lavorare e ancora lavorare per dare serenità a un settore prioritario.
Il cemento può aspettare... la Sanità no!
Grazie e un cordiale saluto.

Responsabile della Sanità
Unità a Sinistra

Ringraziamo il dottor Randazzo per le parole di stima nei confronti del nostro «Giornale» circa la posizione da noi assunta nei confronti del problema della sanità. In effetti il nostro punto di vista, più volte ribadito in queste colonne, non è quello di difendere ottusamente una visione di parte, quale che sia, su determinati problemi. In particolare per quanto riguarda un aspetto così delicato del vivere sociale come quello sanitario, è importante saper riconoscere ciò che merita di essere fatto da ciò che invece non reca beneficio alcuno alla comunità. È per questo che abbiamo sostenuto la validità della proposta del dottor Randazzo senza curarci da quale parte essa provenisse. Sembra una semplice verità, applicabile da tutti, ma nella realtà non è così.

Perché altri giornali amano distinguere la bonta di una proposta classificandola sulla base della sua provenienza: se viene da una parte politicamente amica è buona, se viene dalla parte avversa, non può essere che negativa a prescindere da quanto propone. Una regola, questa, che oltre a essere spudoratamente settaria è anche priva di qualunque buon senso.
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