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«Ai separati niente comunione ma carità»

Benedetto XVI a cento giorni dall’elezione: «Fare il Papa è difficile ma Wojtyla mi è vicino»

«Ai separati niente comunione ma carità»

da Les Combes (Aosta)

Si avvicina il traguardo dei primi cento giorni di pontificato per Benedetto XVI ed è tempo di bilanci ma anche di prese di posizione. Cento giorni intensi e a tratti complessi, come ammette lo stesso pontefice: «In un certo senso è stato difficile poiché non avevo mai pensato a questo ministero», rivolgendo un ringraziamento subito dopo a tutti i fedeli che lo hanno sostenuto sempre con entusiasmo sin dall’acclamazione in San Pietro lo scorso 19 aprile: «La gente è buona con me e mi aiuta sempre». E la gioia prevale in assoluto sulle preoccupazioni e le difficoltà che il nuovo ruolo ha comportato: «Sono felice, non impaurito - ha spiegato il pontefice -. Posso soltanto dire grazie per la bontà che mi viene dimostrata». Un sostegno ancora più forte, poi, sembra anche giungere costantemente dal suo predecessore Giovanni Paolo II, che Ratzinger dice di sentire «molto vicino, sia per i suoi scritti ma anche per la sua presenza spirituale».
E ieri mattina il Papa ha incontrato nella chiesina parrocchiale di Introd, il paese in cui sta trascorrendo le vacanze, 140 tra preti, diaconi e religiosi valdostani ai quali ha ribadito i suoi pensieri riguardo i giovani, la catechesi e i divorziati risposati. In particolare, interrogato da uno dei sacerdoti sulla spinosa questione dei separati riuniti in matrimonio, Ratzinger ha risposto ribadendo la difesa assoluta della sacralità delle nozze cattoliche, accogliendo allo stesso tempo questi fedeli nella comunità cristiana. «Il sacramento del matrimonio va difeso e rispettato. Tuttavia ai divorziati va garantito tutto l’amore e il rispetto, facendo loro capire che sono ugualmente in comunione con la Chiesa». Tanta carità, dunque, per chi si avvicina ai sacramenti dopo un matrimonio sciolto, ma nessuna apertura al sacramento eucaristico.
Una richiesta che proviene soprattutto dai vescovi del Nord Europa, che da tempo implorano alla Santa Sede una maggiore indulgenza verso i divorziati. E se il pontefice ha tagliato corto con la stampa - «in tre parole non possiamo risolvere grandi problemi» - al cospetto dei sacerdoti è invece stato prodigo di osservazioni. Chi era presente all’incontro, infatti, rivela che il Papa ha rammentato loro la disciplina del matrimonio che implica rispetto per il sacramento stesso e, come tale, impone una sua difesa. E così i parroci che vorrebbero riammettere all’eucarestia i risposati che hanno ritrovato la fede non possono comunque farlo, perché violerebbero la sacralità del vincolo espresso dal fedele in occasione delle prime nozze.

Nei confronti dei divorziati, comunque, il Papa ha usato parole di misericordia e comprensione, sottolineando che con le loro sofferenze partecipano alla sofferenza di Cristo e, di fatto, alla comunione con la Chiesa.

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