«Servirebbe almeno un centro diurno in ogni municipio, ci vorrebbero nuclei Alzheimer nelle Residenze sanitarie assistenziali, servirebbero operatori formati ad hoc». Luisa Bartorelli, presidente delle sezioni romana dellAima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) e dellAip (Associazione italiana psicogeriatria), fotografa la realtà della malattia di Alzheimer nel Lazio alla vigilia della presentazione, prevista per sabato, delle prime linee guida italiane per il trattamento della malattia. «Si calcola che a Roma e provincia - continua - siano circa 30mila le persone che soffrono di demenze, in stragrande maggioranza (il 60 per cento) di Alzheimer. Il Comune è stata listituzione più sensibile al problema e, in pochi anni, ha istituito un call-center Alzheimer e ha aperto sei centri diurni. Ne servirebbero di più, anche nel resto della regione. «Tra i primi impegni nel rapporto con la nuova Giunta regionale cè il lavoro per la creazione dei centri di sollievo, o centri diurni per i malati di Alzheimer.
Il nostro obiettivo è crearne uno in ogni municipio», dice Raffaela Milano, assessore alle Politiche sociali del Comune. «Per creare queste strutture - afferma - serve un lavoro congiunto: il Comune fornisce la parte relativa allaccoglienza e al sociale, la Regione e le Asl la parte sanitaria».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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