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Aiuti anche alle famiglie che adottano un bebè

Chi ha un figlio nato tra il 2009 e il 2011 potrà accedere ai prestiti: a disposizione un fondo da 75 milioni di euro Nei prossimi giorni il ministero dell’Economia stabilirà le condizioni di utilizzo. L’ipotesi: tasso agevolato al 4%

Aiuti anche alle famiglie 
che adottano un bebè

Un fondo da 75 milioni di euro, che servirà ad aiutare le famiglie con nuovi nati a ottenere un prestito. Il pacchetto anti crisi è già in vigore (è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale) ed è possibile svelare alcuni dettagli delle misure che erano state solo abbozzate nelle anticipazioni. Il credito è riservato ai nuclei con un figlio «nato o adottato nell’anno di riferimento». Quindi il 2009, ma anche il 2010 e il 2011. Per ogni anno ci sono 25 milioni di euro, che serviranno a costituire un «fondo di credito». Obiettivo, il «rilascio di garanzie dirette, anche fideiussorie, alle banche e agli intermediari finanziari».
In altre parole, le famiglie non si rivolgeranno direttamente al governo per ottenere il prestito (lo Stato non può prestare soldi), ma alle banche, che riceveranno dal fondo rotatorio, garanzie. Sarà un decreto del ministero dell’Economia a stabilire le caratteristiche del prestito, il funzionamento del fondo. Nei giorni precedenti al varo del decreto si era parlato di un prestito di 5mila euro da restituire in quattro o cinque anni, a un tasso agevolato al 4 per cento.
Per quanto riguarda le tariffe autostradali, il blocco delle tariffe varrà quattro mesi. Confermato il nuovo sistema tariffario che estende a tutte le concessionarie il legame tra gli aumenti, l’inflazione e gli investimenti.

Tra gli effetti inattesi del blocca tariffe, c’è un ritardo nella definizione del canone Rai. Ieri il ministero dello Sviluppo economico avrebbe dovuto fissare l’importo per il 2009, ma il termine slitterà di una decina di giorni. L’ex ministero delle Comunicazioni non sa se al canone, che è una tassa, si debba applicare il blocco dell’adeguamento previsto dal decreto.

Intanto continuano le polemiche. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha confermato lo sciopero generale. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha chiesto un confronto «senza pregiudizi».

E gli esponenti del Pdl, Giuliano Cazzola e Benedetto Della Vedova, lanciano una provocazione: Sinistra e Cgil chiedono più risorse? «Accontentiamole» a partire dagli ammortizzatori sociali. «Sarebbe interessante osservare la loro reazione nel caso di un effettivo riequilibrio della spesa sociale nell’unico modo possibile: agire sulle pensioni attraverso un intervento immediato sull’età pensionabile».

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