Alassio alza un «muretto» contro Albenga

Avesse tirato una boccia in testa al capo dei vigili gli avrebbe fatto meno male. Marco Melgrati, sindaco di Alassio, per dichiarare guerra ai vicini di casa sceglie le parole, che sa di usare meglio di qualunque mazza ferrata. E va giù duro. Nel mirino mette appunto i vigili. Ma non i «suoi», quelli di Albenga, «colpevoli» di non essere abbastanza sportivi. Di essere più duri di quella stessa boccia che ha assegnato il trofeo «Targa d’Oro». Sì, perché a scatenare la contesa è stato proprio il prestigioso torneo di bocce, organizzato dalla Bocciofila di Alassio ma costretto a «emigrare» per la finale sui campi coperti di Albenga.
Pubblico delle grandi occasioni, spalti gremiti e parcheggi pieni. Trasferte organizzate con auto, moto, treno... e Apecar. Insomma, un’invasione per Albenga. Melgrati preferisce definirla un’occasione turistica da non perdere. Ma sul codice della strada i sinonimi sono altri: divieto di sosta, intralcio al traffico, occupazione abusiva e via multando. Il risultato è una raffica di verbali esposti sul parabrezza di ogni mezzo si trovi appena fuori dai limiti segnati. «Ho visto multare l’Ape di un pensionato albenganese che voleva vedere la finale delle bocce», punta l’indice Melgrati. E poi annuncia la vendetta. Che va servita fredda, tra un anno.

«Per la prossima edizione - garantisce il sindaco di Alassio - seguendo i consigli dell’Associazione Albergatori di Alassio e Laigueglia, visto l’atteggiamento del Comune di Albenga e dei suoi vigili urbani tesi a fare cassa invece che prevenzione turismo, chiederemo a Laigueglia il capannone ex Sar in caso di maltempo, spostando l’asse della gara e quindi il flusso dei partecipanti verso ponente». A levante è stato già alzato il muretto di Alassio.

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