(...) «tutte le operazioni che avviano la chiusura definitiva delle aziende che non hanno un presente né tanto meno un futuro». Una doccia fredda per il comprensorio ingauno: proprio mentre stava crescendo una sollevazione popolare per la tutela dell'ospedale di Albenga (dalla politica sanitaria della giunta Burlando) e della sezione distaccata del Tribunale (dai tagli del Governo Monti), ecco che, come un fulmine a ciel sereno, è venuto a mancare l'ippodromo, realtà economica, commerciale e turistica da anni radicata nel territorio. Oltre al danno, la chiusura di una struttura che garantisce circa sessanta posti di lavoro (dieci dipendenti più circa cinquanta stagionali), anche la beffa: proprio nel 2012, infatti, si sarebbe dovuto celebrare il ventesimo compleanno dell'Ippodromo dei Fiori, inaugurato nel 1992 e tuttora, a dispetto del periodo di crisi diffusa e della difficile situazione in cui versa il bilancio del movimento nazionale, in più che buona salute dal punto di vista finanziario.
Sono lontani i tempi d'oro della celebre «Febbre da cavallo», roseo periodo di scommesse a sfondo ippico raccontato negli anni '70 da Steno, Gigi Proietti ed Enrico Montesano, ma la realtà del circuito ingauno, rispetto allo scenario del resto d'Italia, ha sempre rappresentato una sorta di controtendenza, e una eventuale serrata sarebbe più imputabile alla cattiva tendenza di altre realtà, che non alla particolare gestione di Villanova d'Albenga. La ricaduta avrebbe ovviamente conseguenze negative sul territorio, che perderebbe una risorsa economica (anche se c'è già chi propone di farvi nascere una fiammante pista da go-kart), ma anche e soprattutto una struttura che, negli anni, ha saputo stabilirsi e crescere, aprendosi anche al grande pubblico e non solo agli appassionati, grazie al ristorante, agli spettacoli, e ad iniziative che hanno coinvolto realtà vicine, su tutte il grande raduno internazionale di Fiat 500 che si svolge ogni estate nella confinante Garlenda, che nel 2006 portò circa 750 vetture nella pista dell'Ippodromo per formare un maxi logo «500», serpentone d'auto che conquistò anche l'ingresso nel Guinness World Record.
L'annunciata chiusura, che appare ormai una sciagura inevitabile ai più, ha provocato un comprensibile «sciopero» in quel di Villanova d'Albenga: per protesta, infatti, sono state annullate tutte le consuete corse previste per capodanno. A darne comunicazione, nei giorni scorsi, Simone Lippi, vice amministratore delegato dell'Ippodromo dei Fiori, per il quale, dato il pessimo esito delle trattative a livello nazionale, non resta che auspicare solo più l'avvento di un miracolo. Sul sito ufficiale dell'Ippodromo, nella pagina di apertura, appare la speranza «che il 2012 sia meno traumatico di come lo hanno presentato gli organi competenti».
Albenga, un Capodanno senza corse
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