Alberi al Cenacolo? La Sovrintendenza: no grazie

A Palazzo Reale non sono d’accordo: "Non esiste precedente storico". Ma il Comune replica: "Allora perché si al verde in piazza Duomo?"

Braccio di ferro tra Comune e Sovrintendenza. É l’ennesima sfida, anche se questa volta l’amministrazione ha poco tempo da perdere dietro a polemiche e carte bollate. Nel mirino il restyling di piazza Santa Maria delle Grazie, un cantiere aperto lo scorso febbraio e che potrebbe chiudere già entro pochi mesi. Prima che finisca, Palazzo Marino vorrebbe aggiungere al progetto originale qualche pianta, perchè la richiesta è arrivata dalle tante mamme che frequentano la zona e vorrebbero un po’ di ombra» (a pochi passi dal Cenacolo, tra l’altro, c’è la scuola elementare di via Ruffini) e «anche dalle consigliere comunali Barbara Ciabò e Barbara Bianchi Bonomi». L’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo ha raccolto gli appelli e girato la richiesta agli architetti comunali, che in tempo record hanno svolto gli accertamenti tecnici del caso sulla compatibilità con i sottoservizi già esistenti e prodotto una nuova versione del restyling, con alberi davanti a Palazzo Bonacossa, senza tuttavia restringere l’area del sagrato.
Disegno girato tre settimane fa alla Sovrintendenza ai Beni architettonici, ma la risposta spedita nei giorni scorsi è stata sibillina. O meglio: di fatto un no, perchè «svolta una ricerca storiografica, non è stato trovato nessun accenno alla presenza di verde nella piazza». Non esistono precedenti nella storia, quindi non si può fare. A meno che il Comune, facendo una ricerca per conto proprio, non scopra qualcosa di diverso. E Cadeo lo esclude. Ma si domanda «se quando la Sovrintendenza ha dato il via libera al progetto di Renzo Piano, che voleva piantare alberi in piazza Duomo e nella passeggiata fino al Castello, sono state fatte le stesse indagini, se è stata documentata un’antica presenza del verde lungo via Dante».
L’assessore sottolinea l’impegno dell’amministrazione a dare un volto grigio-verde alla città nei nuovi progetti di recupero, da via Sarpi a corso Buenos Aires, dove il cemento sarà «spezzato» dove è possibile da qualche albero e aiuole. Cadeo invita la Sovrintendenza, ma anche la Commissione paesaggistica già in carica e quella all’Arredo urbano costituita pochi giorni fa in Comune (sarà presieduta da Stefano Zecchi) a dare «risposte concrete, precise e veloci» e «a tenere conto che la finalità ultima sono i cittadini, bisogna rispondere alle loro esigenze. Penso che nessuno possa sottrarsi a questo dovere». Per offrire un po’ d’ombra a turisti e milanesi davanti al Cenacolo ammette che «c’è poco tempo, perchè bisogna intervenire mentre il cantiere è ancora aperto. Ci proveremo».

Dopo i lavori, l’ingresso alla piazza sarà «riservato» a residenti, fedeli e visitatori: stop alla sosta selvaggia, si entrerà a piedi perchè un pilomat a scomparsa in via Ruffini impedirà il libero accesso alle auto. Ci saranno nuove panchine e la pavimentazione rovinata sarà sostituita con lastre e ciottoli recuperati dai magazzini o da altri cantieri stradali. Il costo dell’intervento sarà di circa 1,4 milioni.

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