«La battaglia non è ancora finita». I residenti lo avevano immaginato già a dicembre, quando erano scesi in strada e avevano evitato «lo scempio». Ma i 27 alberi di via Filarete hanno (di nuovo) le ore contate, le Ferrovie Nord hanno fissato al primo marzo la data del taglio e l’hanno già comunicata al Comune. Il comitato dei cittadini che abitano tra via Massena e Canova è pronto a scendere di nuovo in strada, la portavoce Paola Cavalieri ha già lanciato il tam tam di mail e telefonate. Un braccio di ferro che dura dal 2005 quando i tecnici delle Nord hanno eseguito la prima perizia definendo gli ailanti «pericolosi per l’esercizio ferroviario e l’incolumità delle persone». Nei giorni scorsi hanno ribadito con una lettera all’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo - che il 16 dicembre si era precipitato in strada fermando le motoseghe dopo che già tre alberi erano stati abbattuti -, che «i lavori sono autorizzati dagli uffici comunali e sono dettati da esigenze di sicurezza della circolazione dei treni». La perizia dell’agronomo dice che sono «specie infestanti e ha prescritto la sostituzione con essenze autoctone che migliorerebbero l’impatto ambientale». Le Ferrovie rifiutano altri rinvii anche perché «con il rischio di caduta» gravano sulla società «responsabilità penali per mancata applicazione delle norme». Ma Cadeo non si arrende. «Forse non ho gli strumenti burocratici per oppormi ma non mi rassegno», lascia intendere che il primo marzo sarà in strada. Anche se tenta un’ultima mediazione con le Nord: «Propongo che ci prendiamo carico come Comune dell’area e della manutenzione, se eseguita in maniera corretta e costante eviteremo i rischi alla sicurezza». Anche i residenti sono pronti a «adottare l’area e partecipare alla buona tenuta. Si parla tanto di verde anti-smog e poi?».
La stessa domanda la pone nel cuore di Brera la stilista Luisa Beccaria. La paulonia che da settant’anni svetta nei giardinetti all’angolo con via Carpoforo (e proprio davanti al suo showroom) è di nuovo a rischio. Anche qui le sciure erano scese in strada qualche mese fa quando l’allarme topi rischiava di buttare giù in una mattina anche un pezzo di storia del quartiere: un fico di 50 anni e la paulonia. E la Beccaria come altri ci vede di più che un intervento contro i roditori («tra l’altro è una pinata che fa solo bacche, non frutti, basta una corretta disinfestazione»). Sul tavolo della Sovrintendenza ci sarebbe il progetto di un parcheggio interrato di 5 piani e una palazzina presentato dai proprietari dell’area.
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