Alberico, Roberto di Molesmes e Stefano Harding

Si tratta dei tre fondatori dell’ordine cistercense. Alberico, eremita nella foresta di Collan in Borgogna, creò una comunità monastica che affidò all’abate Roberto, già molto conosciuto. Nel 1075 questo gruppo fondò un monastero a Molesmes. Roberto era abate di Tonnerre e, per guidare Molesmes, dovette chiedere il permesso alla Santa Sede. Stefano Harding era inglese e forse benedettino. Studiò in Francia e fu pellegrino a Roma. Al ritorno decise di fermarsi a Molesmes. La nuova abbazia divenne ben presto grande e potente ma, perciò, inadatta alla vita più spirituale che i fondatori volevano. Verso il 1098 in ventuno se ne staccarono e andarono in cerca di un luogo più consono. Lo trovarono a Cîteaux, ed era così selvaggio e inospitale da venir giudicato adatto. Grazie a una donazione del signore di Beaune, Rinaldo, il nuovo monastero sorse. Roberto fu abate, Alberico priore e Stefano sottopriore. Ma il papa Urbano II impose a Roberto di tornare a Molesmes. Gli subentrò Alberico, che morì nel 1109. Stefano divenne abate. Una malattia però falcidiò il monastero e la situazione divenne pesante perché erano rimasti in pochi a cercare di rendere abitabile quella valle inospitale. Ma verso il 1112 arrivarono trenta giovani nobili guidati da Bernardo (poi di Clairvaux).

Fu probabilmente Stefano a redigere la regola cistercense, detta «Carta della Carità». Nel 1119 erano già undici le abbazie dipendenti dalla casa-madre e, alla morte di Stefano nel 1134, l’ordine si era espanso in Inghilterra. Bernardo si ritrovò abate a soli ventiquattro anni.

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