Alberini, diario di cronista militante

È uscito Caro Silvio il nuovo libro di Mariella Alberini (Macchione editore, pagg. 140, euro 12; prefazione di Mario Cervi). Dopo dieci romanzi all’attivo e un undicesimo in uscita nel 2010, la Alberini propone in questo volume una scelta, esplicita fin dal titolo, di articoli legati agli ultimi avvenimenti. Il libro è quindi il diario di una giornalista dalla grintosa vena polemica, pronta a leggere la cronaca con le categorie della politica. La Alberini, come scrive Cervi nella prefazione, «allinea le sue speranze che sono anche le speranze di milioni di noi»: vorrebbe quindi che i tipi come Bernie Madoff, il più grande truffatore della storia, restassero in prigione per sempre perché hanno approfittato della fiducia dei risparmiatori; che venissero abolite le inutili province; che venissero passati al setaccio i bilanci della regione; che i feretri, nei funerali pubblici, non fossero seguiti da grotteschi applausi. E tanto altro.

Ma, nonostante il titolo, la Alberini non risparmia qualche frecciata e qualche osservazione scomoda o malinconica anche a Berlusconi che è il suo punto di riferimento. Niente disfattismi piuttosto un dialogo a distanza in cui una delle penne più ironiche del centrodestra si diverte a raccontare il mondo attraverso una visione orientata ma mai ideologica o faziosa.

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