«Albertini ci consegna una Milano in crescita»

Borghini: «In futuro Palazzo Marino dovrà pensare all’ambiente e ai finanziamenti»

Lo ha presentato come il «timoniere di una nave in tempesta», colui che «ha saputo traghettare Milano tenendo insieme le anime più diverse», il «primo sindaco che ha aperto alla società civile». Lui è Piero Borghini, lei Letizia Moratti che ha scelto l’ex primo cittadino come numero uno per la sua lista. «Una lista civile e politica - sentenzia lui perfettamente a suo agio in questo avvio di campagna elettorale -. In questa città la società civile ha sempre saputo coniugare la passione politica all’impegno civile». Poi l’analisi. «Tutte le novità politiche sono nate a Milano anche se Milano è molto meno politicizzata rispetto alle altre città. Questo perché quando ci sono delle difficoltà la politica sa interrogare la società civile». Ed è inevitabile tornare alla sua breve esperienza di sindaco, agli anni di Tangentopoli. «I peccati di Milano erano veniali, eppure Milano soffrì molto e pagò più degli altri. Io allora mi dimisi e proposi una giunta di responsabilità civica. Ci furono sei assessori esterni e a quell’appello rispose tutta la città». Dal passato al presente. «Letizia Moratti - sottolinea Borghini - eredita una città che in questi anni è cresciuta tumultuosamente. Albertini ci consegna una Milano in crescita. Non è vero, come dice la propaganda del centrosinistra che è una vecchia signora che fu grande e che è stata umiliata dalla politica. Milano è una giovinetta cresciuta. Oggi dev’essere uno dei grandi attori sia sotto il profilo sociale che sotto quello culturale. Di certo c’è che oggi bisogna definire la sua nuova identità. E il prossimo sindaco avrà funzioni molto diverse. Dovrà ragionare in termini di città metropolitana, pensare all’ambiente, ai finanziamenti per le politiche comunali». Alla fine uno spot per se stesso.
«Il mio valore aggiunto? Credo che avere fatto il sindaco in uno dei momenti più difficili per Milano sia certamente un valore».
Da un ex sindaco all’attuale vicesindaco. «La lista civica presentata dalla Moratti - spiega Riccardo De Corato - ha ricevuto il consenso di tutti i partiti della coalizione di centrodestra perché rappresenta un valore aggiunto importante per tutta la Casa delle libertà e per l’intera città. I 60 nomi che la compongono sono in gran parte uomini e donne appartenenti alla società civile che per il prestigioso ruolo che ricoprono rappresentano bene tutte le categorie».
«Se la lista civica intercetta voti che i partiti della Cdl non hanno bene - aggiunge il coordinatore cittadino dell’Udc, Roberto Mongini -, altra cosa invece se intende sottrarre voti ai partiti».

Contrario, invece, il compagno di partito Pasquale Salvatore che definisce la lista «assolutamente inutile». «Contribuisce poco o nulla - attacca - e rischia solo di drenare il consenso ai partiti moderati all’interno della stessa coalizione».

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