La kefiah stile Arafat ben stretta in testa, la mano alzata in un cenno di saluto. Gabriele Albertini, arrivato in Giordania, si adegua a tutta velocità ai costumi locali e a prima vista sembra quasi di vedere un arabo. A «tradire» il sindaco lo zaino in spalla e gli occhialoni da sole alloccidentale.
Albertini è in missione istituzionale e uno dei suoi obbiettivi è quello di creare legami turistici più stretti, che possano servire anche da deterrente contro il terrorismo. «Rapportato ai grandi numeri e alle situazioni reali quotidiane, il terrorismo va razionalizzato per quello che è: un fenomeno marginale» è la tesi ricca di aperture del sindaco di Milano. Ed è stato proprio l'incontro con il ministro del Turismo giordano, Munir Nasser, il primo appuntamento in agenda ieri per il primo cittadino di Milano in visita ad Amman.
Oggi Albertini incontrerà la regina Rania Al-Abdullah, che nel settembre scorso ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Milano e che è forse la più preziosa testimonial della cultura e dellidentità giordana nel mondo.
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