Alcoa vuole Alcan: pronta a pagare 33 miliardi di dollari

Il gruppo diventerebbe il primo al mondo per l’alluminio

Alcoa vuole Alcan: pronta a pagare 33 miliardi di dollari

da Milano

Nuove possibili super aggregazioni in Nord America. Ieri il gigante statunitense Alcoa ha lanciato un’offerta per un controvalore complessivo di 33 miliardi di dollari sulla concorrente canadese Alcan, con l’obiettivo di dare vita al primo produttore mondiale di alluminio. Alcoa ha messo sul piatto 73,25 dollari per azione in contanti e titoli, con un premio del 32% sul prezzo di chiusura medio delle ultime trenta sedute. Alcoa offre dunque 27 miliardi di dollari per Alcan e si accolla anche 6 miliardi di debiti. Dall’operazione la società Usa si attende un risparmio di costi da sinergie per circa 1 miliardo di dollari l’anno.
Alcan ha raccomandato agli azionisti di non prendere una decisione prima che il cda abbia esaminato l’offerta e valutato le implicazioni. Il colosso che nascerebbe dalla fusione avrebbe una capacità totale di 21,5 milioni di tonnellate di alluminio contro gli 11,4 milioni di tonnellate della russa Rusal, attuale numero uno mondiale del settore. Il fatturato totale sarebbe di 54 miliardi di dollari. Il gruppo Alcoa si sta concentrando sulla redditizia produzione di alluminio mentre ha già annunciato la probabile cessione delle divisioni packaging e componenti elettrici. L’anno scorso la società ha effettuato altre cessioni per un totale di 4,8 miliardi di dollari.
Il presidente della società Usa, Alain Belda, si è comunque detto rattristato che questa offerta sia un takeover ostile e non invece derivato da incontri amichevoli. Belda ha ricordato che «l’offerta giunge dopo quasi due anni di discussioni fra le società su una serie di potenziali accordi di transazione, compreso l’insuccesso nell’autunno scorso dei negoziati condotti a livello di board per una fusione». Se l’operazione andrà in porto sarà comunque mantenuto un doppio quartier generale, a New York e Montreal. Il titolo Alcan è salito del 32% circa, a 89 dollari canadesi. Dall’inizio dell’anno il titolo era già salito del 24% su speculazioni di possibili takeover. Anche Alcoa è salita ieri ma solo del 6,56%.

Il finanziamento dell’acquisizione sarà garantito da un consorzio bancario formato da Citigroup, Goldman Sachs Credit Partners e dalla filiale canadese della banca d’affari Usa. Dal conto suo l’Antitrust canadese ha specificato che presenterà al più presto il suo parere sull’offerta.

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