Alcuni soci di peso sarebbero contrari alla campagna d’Italia. Ma il governo di Mosca sembra premere perché i vertici non abbandonino la gara Alitalia, Aeroflot resta in corsa tra i dubbi Ieri l’assemblea degli azionisti della compagnia russa. Nuove v

da Milano

Aeroflot parteciperà all’asta per Alitalia. Insomma i russi rimangono interessati alla compagnia aerea italiana malgrado anche ieri siano circolate voci di un possibile ritiro dalla gara. Ed è la seconda volta in pochi giorni. Ma anche questa volta puntuale è arrivata la smentita. «Siamo ancora in gara», ha dichiarato Irina Dannenberg, la portavoce del direttore generale Valery Okulov, contattata dopo le indiscrezioni pubblicate dall’agenzia Interfax nel giorno della riunione annuale dell’assemblea degli azionisti Aeroflot. Il meeting ha «deciso il nuovo assetto del Consiglio d’amministrazione» ma non ha deliberato rispetto alla partecipazione all’asta, malgrado il dossier fosse all’ordine del giorno. «È stata esaminata la questione Alitalia - ha spiegato la Dannenberg - ma nessuna decisione è stata presa in merito a un ritiro».
Ora qualcuno si chiede come mai circolino queste voci. La prima ipotesi è quella di far fallire, o comunque indebolire, la gara. L’altra è che Aeroflot abbia scelto la tattica attendista, aspettando di vedere come procede il dossier, ma che in seno all’azionariato ci siano voci decisamente «contro». Già a metà aprile l’imprenditore Alexander Lebedev, deputato del partito filopresidenziale, che controlla indirettamente il 30% di Aeroflot, si era detto «allibito» dall’idea di acquistare la quota Alitalia. Secondo Lebedev, la discesa in campo della compagnia russa è stata decisa dietro pressioni politiche, senza alcun vero interesse commerciale.
Ma anche il direttore generale Okulov, recentemente rieletto al vertice della compagnia russa, ha esplicitato lo scontento per «le modifiche dei parametri della gara». Secondo Okulov comunque «il discorso verte non sul risanamento, sulla riabilitazione delle linee aeree italiane e sulla diversificazione del business che rientrano nel know how di Aeroflot ma più che altro sul prezzo del pacchetto azionario». Si è invece dichiarato soddisfatto di un possibile accordo il ministro dell’Energia russo Viktor Khristenko. «Sarò felice se le condizioni di Aeroflot soddisferanno l’offerta e se Aeroflot entrerà nel mercato italiano - ha detto -, sulla questione però l’unica fonte è il gruppo stesso». La presa di posizione ha rafforzato la tesi di chi vede il governo di Mosca premere per la partecipazione alla gara.

Oltre ad Aeroflot, che opera in cordata con Unicredit, l’altro aspirante acquirente per il 39,9% di Alitalia resta al momento la Ap Holding del patron di AirOne Carlo Toto, appoggiata da Intesa SanPaolo e, ufficiosamente, da alcuni altri istituti di credito.

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