Alemanno: «Minicar? Ora regole più severe»

Come per le botticelle, anche per aprire gli occhi sulle 5000 minicar della capitale si è dovuto attendere la tragedia. Motore truccato e anarchia in strada stanno diventando un problema di giovanile inciviltà. In attesa di provvedimenti seri, arrivano altri sequestri. Nella sera di giovedì posti di blocco dei carabinieri all’Eur, ai Parioli, e in centro storico. Annunciati invece controlli diurni a Trinità dei monti, diventata a causa dell’istituto San Giuseppe de Merode, un disordinato maxiparcheggio per minicar. In totale 44 multe e 12 vetture sequestrate dopo le 38 di lunedì scorso. Le infrazioni vanno dalla tradizionale modifica tecnico-costruttiva (adozione di pneumatici maggiorati, modifiche allo sterzo, modifiche all’avvisatore acustico ecc.), al trasporto di passeggeri che a bordo delle minicar è sempre proibito. Ma i controlli (recentemente il capogruppo pidiesino in Commissione Lavori Pubblici del Senato, Marco Filippi ne ha denunciato la scarsezza) da soli non possono certo bastare. Il sindaco Gianni Alemanno ha chiesto ieri al ministro Matteoli di preparare al più presto un regolamento preciso, un inquadramento alle minicar «che con troppa facilità diventano vetture vere e proprie per velocità e potenza ma non hanno nè la carenatura nè la strumentazione adeguata». Secondo Alemanno, «spesso dalle trasformazioni tecnologiche vengono fuori veicoli che non rientrano nelle categorie classiche, così si fa fatica a inquadrarli». Dunque, «serve un regolamento preciso perché seppure siano meno pericolosi dei motorini possono diventare strumento di morte». Il sindaco ha poi auspicato una maggiore severità e multe più salate nei confronti dei meccanici che modificano le microcar.
Appello immediatamente raccolto. In serata Matteoli ha annunciato infatti sanzioni più severe per chi modifica i motori. «Tra breve, inoltre, entrerà in vigore la direttiva europea che prescrive anche una prova pratica per il rilascio del patentino per la guida dei ciclomotori. Discuteremo rapidamente con la Commissione europea - conclude il Ministro - sulla possibilità di svincolare le minicar dal regime che le vede equiparate ai ciclomotorì».
Ma una volta risolto il problema, il Campidoglio dovrà affrontare l’impunita giungla dei circa 600.

000 motocicli, in larga parte scooteroni (una media di un morto ogni 3 giorni) ai quali tutto è permesso. Anche di parcheggiare sui marciapiedi, sulle strisce pedonali o nei settori riservati alle auto. Il tutto mentre bus e metro viaggiano praticamente semivuoti.JGr

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