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Alemanno va dal prefetto: «Campidoglio superficiale»

«Si rischia la crisi con 70 famiglie in una struttura senza abitabilità» Scontro tra Odevaine e Piso (An) sui tempi, la vigilanza e i costi

Sul caso degli sfollati del Residence Roma domani il candidato sindaco Gianni Alemanno incontrerà il prefetto Achille Serra. Lo annuncia lo stesso Alemanno, spiegando che «è necessario illustrare al prefetto la gravissima situazione di ordine pubblico e vivibilità che si è creata col trasferimento degli sfollati di via di Bravetta nel Residence alla Giustiniana». Ad accompagnare il ministro, una delegazione di rappresentanti del XX Municipio e dei comitati di quartiere della Giustiniana. Alemanno torna poi sulla manifestazione di domenica scorsa e nega di aver attaccato il prefetto. «Da parte mia - spiega - c’è stata solo la sottolineatura della superficialità con cui il Comune di Roma sta gestendo questa emergenza abitativa. Il rischio, afferma Alemanno, è di far scoppiare una situazione di gravissima crisi che vede oltre settanta famiglie provenienti da varie situazioni di emarginazione sociale stipate in un residence privo di controlli e di condizioni di abitabilità, al costo per le casse comunali di 2 milioni di euro all’anno».
La risposta del Campidoglio non si fa attendere e arriva per bocca del vicecapo di gabinetto Luca Odevaine, che in una nota parla di «dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti». «In particolare - continua Odevaine - non è vero che le settanta famiglie cui è stato dato provvisorio alloggio alla Giustiniana provengano da varie situazioni di disagio sociale. Esse infatti provengono tutte dal residence Roma e si tratta di nuclei composti da cittadini italiani che, avendo dieci punti in graduatoria, hanno diritto all’assegnazione di un alloggio popolare. Il che vuol dire che resteranno nello stabile della Giustiniana il tempo strettamente necessario a trovare una sistemazione. Non è vero che il palazzo della Giustiniana sia “privo di controlli e di abitabilità”. Esiste infatti un servizio di vigilanza che impedisce l’accesso a chi non ha titolo e assicura un controllo continuo. Non è vero che la sistemazione abbia per le casse comunali un costo di 2 milioni di euro. Per gli affitti, comprensivi di servizi, utenze e vigilanza, alla Giustiniana e nel complesso di San Basilio che ospita un’altra parte delle famiglie provenienti da Bravetta, il Comune spende una somma non superiore a quanto sborsava per il Residence Roma».
Spiegazioni che però non convincono Vincenzo Piso, presidente romano di An: «In primis è stato il sindaco, nell’ordinanza 59, a definire le famiglie di Bravetta afflitte da forte disagio sociale. Se poi, per tempo strettamente necessario a trovare una sistemazione Odevaine intende i dodici anni per i quali il Comune ha stipulato il contratto di locazione per il Residence alla Giustiniana, sono autorizzato a pensare che abbia una bizzarra cognizione del tempo.

Poi una cosa è l’abitabilità, certificata da uffici tecnici urbanistici e per lo stabile alla Giustiniana non è stata ancora rilasciata, altro è il servizio di vigilanza. Per quanto riguarda il canone d’affitto pagato dal Comune, la determinazione 81 dell’1 marzo 2006 conferma la cifra di 2 milioni di euro».

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