Roma - L’assemblea dei dipendenti dell’Alitalia ha approvato una mozione del comitato di
lotta che propone uno sciopero di 24 ore a partire dalle 18 di
oggi. A nulla sono valsi i tentativi del segretario nazionale
dello SdL, Paolo Maras, che ha cercato di convincere i
partecipanti all’assemblea ad evitare il ricorso allo sciopero. Intanto da Bruxelles arriva una doccia fredda: sonora bocciatura del prestito ponte, ma via libera alla vendita della compagnia.
Matteoli, inziate le procedure di precettazione Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero
Matteoli, anche in seguito alla segnalazione del presidente della
Commissione di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici, "ha
immediatamente provveduto ad attivare le procedure di precettazione del
personale di volo e di terra di Alitalia che, in violazione della normativa in
materia di sciopero, ha proclamato astensioni dal lavoro che stanno
procurando una grave lesione al diritto di circolazione dei cittadini,
costituzionalmente garantito".
Ne dà notizia un comunicato dell’Ufficio stampa del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti. "Al fine di consentire la regolare ripresa dei servizi aerei, con effetto
immediato, il ministro Matteoli invita tutti i lavoratori a presentarsi
regolarmente in servizio. Nel contempo, ricorda a tutti i lavoratori
interessati che, in caso di inosservanza, a parte le conseguenze sul piano
penale troveranno applicazione le sanzioni previste dalla legge".
Il Garante: "Partita richiesta di precettazione" "È partita la richiesta di precettazione" per lo sciopero
di 24 ore dalle 18 di stasera indetto dai lavoratori di Alitalia. Lo annuncia il
presidente della commissione di garanzia sugli scioperi, Antonio Martone,
raggiunto al telefono dall’AGI, osservando che lo sciopero è stato dichiarato
in modo "improvviso, senza preavviso e senza garanzie delle prestazioni
minime". Riguardo alla precettazione Martone aggiunge che "probabilmente non si farà in tempo per questa sera ma senz’altro varrà
per domani". Il presidente della commissione di garanzia sugli scioperi
ricorda anche di aver convocato per giovedì alle 10 le organizzazioni dei
piloti, degli assistenti di volo e le associazioni sindacali autonome: "Devono chiarire la loro posizione in merito alle assemblee svolte a
Fiumicino e in particolare a quest’ultima che ha deciso lo sciopero
improvviso". Inoltre, non meno rilevante, "devono chiarire il fenomeno di
oggi con il blocco dell’accesso al lavoro di altri dipendenti, piloti e
assistenti di volo, di altre compagnie perchè in questo caso c’è anche
l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio che porta anche a
responsabilità penali". Infine, nel ribadire che l’annuncio di più date di
scioperi "è illegale", Martone afferma anche che in questo momento si
tratta di «un problema marginale".
Linea dura all'assemblea del no Il comitato di lotta dei lavoratori di Alitalia ha indetto 24 ore di sciopero a partire dalle ore 18 di oggi. A dare il via libera all’azione di lotta è stata l’assemblea dei lavoratori riuniti a Fiumicino che ha approvato a maggioranza la mozione presentata dal comitato. La mozione prevede di "intraprendere da subito un’azione di sciopero dalle ore 18 di oggi per 24 ore" e "chiede ai sindacati di aderire al mandato dell’assemblea". Ma a prendere le distanze dallo sciopero spontaneo sono state le 5 sigle sindacali del fronte del no Anpac, Up, Sdl, Avia e Anpav. Prima che si procedesse al voto della mozione, è intervenuto il coordinatore della Sdl Paolo Maras che ha invitato "i lavoratori a riflettere sulla decisione di procedere a uno sciopero spontaneo". "Proporre questa mozione - ha detto - rischia di determinare una lacerazione dannosa del fronte sindacale" soprattutto a fronte della "lunga durata della battaglia che ci aspetta".
Lo stop dei vertici sindacali Le cinque sigle
sindacali di piloti e assistenti di volo Alitalia che aderiscono al fronte del no
a Cai dichiarano "completa estraneità" allo sciopero indetto oggi dal
’comitato di lottà die dipendenti Alitalia. "Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia
e SDL Intercategoriale a chiarimento e precisazione di quanto riportato da
alcuni organi di stampa, dichiarano completa estraneità alla proclamazione
di uno sciopero di 24 ore dalle 18 di oggi del personale del gruppo Alitalia
ascrivibile ad un non meglio specificato "comitato di lotta" si legge in una
nota congiunta. In giornata il presidente
dell’Anpac, Fabio Berti, e il segretario nazionale del sindacato
dei lavoratori, Andrea Cavola, dopo aver valutato la mozione, avevano preso la parola richiamando tutti all’unità perché "abbiamo un obiettivo che è identico - ha spiegato Berti -
bisogna capire qual è il modo giusto visto che oggi non siamo
qui in una condizione normale di assemblea. Stiamo pianificando
le cose giuste, la lotta non finisce oggi perché con un’azione
traumatica avremmo una precettazione dopo 20 minuti. Non ci deve essere spaccatura, c’è una strada precisa,
dovete avere fiducia". Per Cavola "questa vertenza chiude un’era perché in questa
azienda non saremo più gli stessi e molti non faranno parte
più di questa azienda. È la lotta finale - ha aggiunto - il
problema vero è la vera unità".
Bloccati anche gli altri vettori Il sit in del fronte del no al varco equipaggi impedisce l’accesso anche a piloti e hostess di altre compagnie aeree. Equipaggi, ad esempio, di Thai e Klm sono stati bloccati e hanno dovuto fare dietro front per raggiungere un altro ingresso dell’aeroscalo per potersi imbarcare. Al grido di "Non si passa, non si passa!", continua il sit in davanti al varco equipaggi, mentre poco distante si è conclusa l’assemblea. Al sit in partecipano circa 300 persone, tra hostess, personale di terra e qualche pilota. Fabio Frati, della Cub Trasporti, uno dei promotori del "Comitato di lotta" respinge le accuse di "scorrettezza nell’approvazione della mozione. Il documento - dice - è stato votato all’unanimità. Se l’assemblea veniva giudicata non corretta, avrebbero potuto dirlo al microfono". Frati aggiunge che "le decisioni del Comitato sono prese in divenire. Se si interrompe il sit-in si dovrebbe programmare lo sciopero".
I voli cancellati Sono 33 finora i voli cancellati a Linate per lo sciopero proclamato dal personale Alitalia. Per la precisione sono stati cancellati 17 voli in arrivo e 16 in partenza. Nell’aeroporto milanese sono in fila ai check-in centinaia di passeggeri in attesa di difficili informazioni. Ai check-in Alitalia c’è infatti il personale della SEA Handling, che sta facendo di tutto per tranquillizzare i viaggiatori ripetendo che non è possibile dare il via alle operazioni di imbarco fino a quando non ricevono notizie precise dal personale di volo per ogni singolo aereo. A Malpensa invece sono stati cancellati un volo in arrivo e tre in partenza. Sono salite finora a 17 le cancellazioni all’aeroporto di Fiumicino. Tra le ultime destinazioni soppresse, Kiev, Sofia, Istanbul, Milano Linate e Parigi. E ci sono anche forti ritardi, in alcuni casi superiori alle due ore, pure per alcuni collegamenti intercontinentali, come quello per Osaka. Continua, intanto, il sit-in al Varco Equipaggi. Passeggeri arrabbiati nelle file, via via ingrossatesi, dinanzi ai banchi d’informazione della Compagnia: verso le 15 se ne contavano ben oltre un centinaio nell’aerostazione internazionale. "Capisco le ragioni di chi lavora in Alitalia - afferma una passeggera diretta a Sofia, con il volo soppresso, davanti alle due impiegate che fanno fronte al ’serpentonè - ma è ora che si arrivi ad un dunque, perchè tra un pò fallisce tutto il Paese, visto che per loro paghiamo sempre noi". "Una beffa - aggiunge un altro passeggero, che non è potuto partire per Istanbul - sono in piedi dalle 4 di questa mattina: sono partito da Napoli per Roma e qui l’amara sorpresa, che mi costringe a rinviare appuntamenti di lavoro in campo industriale per conto della mia ditta. La prossima volta è meglio cambiare compagnia". "Stiamo dando una brutta immagine dell’Italia - si sfoga un viaggiatore bloccato nel suo trasferimento a il Cairo - Comportamenti come quello di oggi con voli che vengono ritardati e anche soppressi per assemblee sindacali, non sono più accettabili. È una vergogna. Penso che gli italiani che viaggiano in aereo si siano stancati di dover fare i conti con ciò che decidono questi signori".
La decisione di Bruxelles Il governo italiano deve "prendere tutte le misure necessarie per recuperare l’aiuto di stato incompatibile con il mercato comune da chi ne ha beneficiato, cioè l’alitalia". Con queste parole la commissione Ue boccia il prestito ponte di 300 milioni di euro, che dovrà essere restituito dall’Alitalia a condizioni che siano rispettati gli impegni sulla vendita che sarà strettamente controllata da un monitoring trustee. E' Radiocor ad anticipare il documento che sarà diffuso da Bruxelles sull'aviolinea italiana. "L’acquisizione da parte di Cai di alcuni attivi Alitalia, se avverrà a prezzi di mercato, non permette di stabilire una continuità economica tra la vecchia società alitalia e la nuova struttura Cai", si legge nella valutazione della Commissione Ue che indica come, se gli impegni saranno rispettati, il prestito ponte dovrà essere rimborsato da Alitalia e non da Cai. Bruxelles ritiene, infine, che le misure del governo italiano e gli impegni assunti per l’Alitalia dovrebbero "permettere di arrivare a una vendita degli attivi Alitalia a un prezzo di mercato".
Convocazione del Garante Il presidente della commissione di garanzia sullo sciopero nei sevizi pubblici, Antonio Martone, ha convocato le organizzazioni autonome dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia, e le altre sigle autonome, per giovedì prossimo alle 10. "Subito dopo" l’incontro, spiega una nota, la commissione "adotterà gli eventuali provvedimenti di sua competenza" in merito agli scioperi annunciati ieri.
Intanto "il presidente della commissione ha rivolto un forte invito a soprassedere da ulteriori iniziative in violazione delle regole vigenti che possano recare grave pregiudizio al diritto alla mobilità garantito ai cittadini dalla Carta costituzionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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